Il progetto “Abissi” con la collaborazione
dell’ Explorer Team Pellicano
prevedeva un'immersione tecnica ad assetto costante (cioè in autocontenimento di bombole)
con il subacqueo Fabio Paioncini
che nelle acque di Ponza ha raggiunto i -202mt.
L'impresa è stata organizzata, oltre che per effettuare il record, anche con l’obiettivo della monitorizzazione di:
• Le variazioni della funzione cardiaca tramite ecocardiocolordoppler;
• La variazione dell’ossimetria transcutanea ;
• Le variazioni ematochimici compreso lo studio degli elettroliti e dell’equilibrio acido-base.
Tali accertamenti venivano eseguiti prima, dopo e a distanza di tempo dall’immersione.
I risultati ottenuti, dopo opportuna valutazione verranno resi noti, tenendo conto che dal punto di vista statistico, non potranno essere scientificamente significativi per l’esiguo numero dei soggetti testati.
Una prima analisi dei dati ha rilevato, per esempio, una differenza tra i risultati degli esami ematochimici nei subacquei immersi fino a meno 110 metri e l’immersione di Fabio.
Tale esperienza ci induce a proseguire queste ricerche sia a secco, in camera iperbarica, che in acque libere.
___________________________________________________________________________ Mark Ellvatt ha portato a termine l'impresa con un'immersione a -313mt. nelle acque di Patong.
La notizia è però accompagnata da alcune polemiche; pare, infatti, che manchi la verifica ufficiale.
Ma, se la notizia riportata dalla stampa internazionale è vera, il successo di questo tentativo è rilevante sia per il raggiungimento di un nuovo primato, sia per la messa a punto di una nuova tavola di decompressione, che migliorerebbe gli standard di sicurezza di risalita da questo tipo di profondità.
Mark Ellvatt, instructor trainer in subacquea tecnica, riferisce che il suo scopo non era di battere il record, ma di migliorare gli standard di sicurezza.
Prima di tentare il record, Mark ha studiato e messo a punto le proprie tavole di decompressione per assicurarsi che fossero attendibili.
L'immersione è stata eseguita partendo con 6 bombole, più 24 portate a diverse profondità dai subacquei d'appoggio.
Per scendere a -313 sotto il livello del mare Mark ha impiegato solamente 12 minuti più 60 secondi spesi a profondità. La risalita è durata 6 ore e 40 minuti.
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Questi non sono certo dei SUBnormali come noi, ma piuttosto dei SuperSUB che dedicano decine di ore di allenamento, giorni e giorni di preparazione psicofisica, settimane di pianificazione di ogni minimo dettaglio, praticamente una vita intera di devozione alla subacquea …naturalmente non più a scopo ricreativo!!!
Io personalmente preferisco vivere la subacquea per puro divertimento, ma ammiro moltissimo certi personaggi che con le loro imprese, in un certo qual modo, contribuiscono a tutto il mondo sub!!
3 commenti:
Certamente i record sono importanti sotto tanti aspetti e servono e sono serviti per insegnare e far conoscere le problematiche delle situazioni più disparate,in ogni caso non vanno mai emulati,ma considerati appunto come fonti di informazioni e di ricerca per lo studio.
Un elogio certamente và a questi temerari.
I record soprattutto nella subacquea sono fatti per essere battuti,con l'evoluzione dei materiali e con le maggiori conoscenze tecnico scentifiche.I veri record non sono nella subacquea tecnica che considero prevalentemente"TECNICA" ma nell'apnea dove l'uomo è l'unico e solo elemento in gioco e dove preparazione psico fisica e soprattutto mentale fanno la differenza di pochi centimetri.
Sarà, ma per me se non fosse che mia moglie si lamenta che arrivo sempre a casa tardi dopo le immersioni, ne avrei già battuto qualcuno anch'io!
;)
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