

La ragione è unica e nasce dalla loro semplicità paradigmatica e assoluta.
L’entità di un isola ha sempre attratto l’animo dell’uomo e le Maldive ne incarnano la forma più essenziale, più pura, più spettacolare; ancora oggi dopo che da trent’anni il turismo le ha scoperte eleggendole icona dell’esotico perfetto.
Ma chi le conosce davvero? Ancora non si sa quante siano esattamente.
Nella loro effimera e provvisoria morfologia le isole maldiviane continuano inesorabilmente a sfuggire ad un calcolo preciso e definitivo.


Le Carte nautiche inglesi parlano di 1100 isole, le guide di 1900, ma nessuno ha mai potuto contarle una ad una.Perché questo arcipelago è un sistema vivo, un essere vivente,un territorio anfibio dove lagune, barriere di corallo e isole di sabbia sono in costante continuo mutamento e trasformazione.

Rigenerate dopo il fenomeno di sbiancamento del corallo avvenuto in seguito al Nino che nel 98 ha causato l’innalzamento della temperatura del mare di 5 gradi, rigenerate dopo lo Tsunami del 2004, che gettò un ombra nella reputazione paradisiaca dell’arcipelago, tornando ora al primo posto nell’immaginario collettivo.