mercoledì, maggio 24, 2006

La Sicurezza Subacquea (introduzione)


Avete mai pensato, veramente, a che cosa sia la sicurezza?
Questo è un termine relativo, più che mai relativo .
Si può essere veramente sicuri? Se sì, allora dove, come,…quando?
Si può attraversare la strada, pedalare tranquilli in biciletta, andare a cavallo oppure fare un’immersione, in totale sicurezza?
Direi proprio di no!
La sicurezza totale non esiste è un concetto astratto, un compromesso che dobbiamo valutare, accettare e sfidare ogni volta che vogliamo osare.
Ma dov’è il limite tra l’osare e semplicemente … il fare?
Qual’è la soglia che non dobbiamo superare per essere sicuri (cioè per agire in sicurezza).
Si può arrivare a dare una risposta abbastanza precisa a questa domanda per ogni attività ed in particolare per la subacquea. Non è una risposta uguale per tutti e non è certo così semplice come viene affrontata dalle didattiche ricreative.
Si possono fare immersioni impegnative senza osare, si può soddisfare la propria sete di emozioni, appagare i propri sensi, senza azzardare.
Affronterò questi temi che sono vitali per tutti noi, in un modo che sono sicuro vi incuriosirerà, non tanto per i contenuti fondamentali ormai triti e ritriti, ma per la filosofia del come utilizzarli,che potrebbe essere interpretata diversamente da ognuno di noi.
Sicuramente la sicurezza non è semplicemente essere in curva a meno di 40m profondità.
Sicurezza significa pianificazione, controllo, consapevolezza, allenamento, tecnica, attrezzatura, buon senso, collaborazione …. e sicuramente tante e tante altre cose tutte da affrontare una per una.
Non pretendo di avere ragione, non ho l’oro in bocca, pretendo di provocare delle vostre reazioni che spero non siano scontate, come non saranno scontati i miei post.
Purtroppo parlerò di cose semplici, pratiche e concrete che quasi sempre vengono disattese, sia dal sottoscritto che dai miei colleghi (e probabilmente anche da voi), sia per nostra negligenza sia perché il mercato ci offre degli standard di sicurezza precotti, senza insegnarci a stabilire se e quanto questi si adattino a noi (e non parlo semplicemente di età, condizione fisica, ecc..). Giustamente si vuole e si deve standardizzare, per avere una linea di riferimento a cui adeguarsi, ma questo deve essere un punto di partenza non di arrivo.Questa rubrica ambisce a fare riflettere se questi standard sono adeguati alla propria persona e se la risposta è negativa, porvi rimedio in qualche modo.Scopriremo che anche se questi metodi ci sono e sono altrettanto standardizzati, non è affatto facile applicarli. Questo però è un problema del mercato della subacquea e della cultura di base della sicurezza.
Insomma, non facciamo finta che non esista, …il diavoletto che è in noi c'è e deve essere controllato, ma senza necessariamente tappargli la bocca se no, …veramente, le pareti più belle (come quelle della vignetta) non le vedremo mai!

Partirò dal prossimo post, con il parlare della valutazione ed accettazione individuale del proprio livello di rischio.La prima delle attività propedeutiche alla sicurezza subacquea, normalmente disattese.
Tutti questi post finiranno nella rubrica sicurezza subacquea, rintracciabile nel menu a destra.

Ricordo ai visitatori "silenti" di questo blog, che sono invitati a dire la loro. Questo è lo scopo dei Blog. Visitate la pagina "Sai cos’è un blog?" per imparare ad interagire con i nostri contenuti.

La parte in arancione è nata da un commento di Ale(Gavriol).

Ringrazio ìLuce che mi ha fornito la vignetta giusta per la mia introduzione.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Meno male che c'è chi scrive cose serie e non caz..... come ì Luce,
come la vignetta che ho creato e che mauro ha saputo ben utilizzare.
Mi vengono così....quando sono sulla cima dell'ancora, a fare sosta-deco per 20' in fase di smaltimento narcosi d'azoto!!....naturalmente stò scherzando....o no??!!....boh!!
ciao da ì Luce a presto

Vittorio (Archimede) ha detto...

Il bello della vita è saper alternare le c..... alle cose serie e,fidatevi gente che il "baronetto" le sa alternare.

gavriol ha detto...

Mauro non tentennare OSA dire quello che senti a proposito di sicurezza.Perchè la sicurezza è alleatoria per persone diverse e con esperienze diverse ma è giusto standardizzarla per affrontare il minimo comune denominatore soprattutto in una attività come quella subacquea che ci porta in un ambiente per la maggior parte di noi "ostile".Detto questo ognuno di noi è frutto delle sue esperienze,del suo essere e dei condizionamenti di altre persone,cio pone variabili tali per cui ognuno di noi ha la sua verità.SALUTONI alla prossima.
P.S.Penso che l'esperto non è colui che non fà mai caz...te ma colui che sà porvi rimedio.

Mauro (Baronetto) ha detto...

Non ti preoccupare Ale che Oserò dire quello che voglio, ma in una cinquantina di post almeno.. eh..eh

E' sacrosanto standardizzare ed è giusto che le didattiche diano la base. Il problema è che per me le basi sono le fondamenta su cui si costruisce tutto, non i limiti che sulla carta che non dovremmo superare. Si puo' imparare una formula a memoria, oppure capire da cosa deriva e come deve essere modificata all'occorrenza.

In ogni caso hai fatto un'osservazione inoppugnabile e merita che io vada a correggere il punto degli standard sulla sicurezza precotta.
In ogni caso, non si capisce dal post dove sarei andato a parare, io non critico le didattiche che non possono che affrontare il problema in questo modo, ma il mercato che si sta muovendo lentamente (anche se nella direzione giusta)per coprire questi limiti.E quando capirete quello che voglio dire sono sicuro che mi darete ragione.
Però prima vi voglio dare le mie basi.... e parto dal basso non dall'alto.

Ripeto che sono gradite le critiche, oltre che chiaramente i complimenti. Dite la vostra, che se è giusta modificherà il post all'occorrenza. Potrebbe venirci anche fuori un manualino fuori dalle righe.Non rinunciate a infilarci anche la vostra opionione. Dieci, Venti teste ragionano meglio di una.

gavriol ha detto...

IL precedente post ti volevo scalzare,ma vedo che sei ermetico,e vuoi protrarre nel tempo l'esposizione delle tue convinzioni.Aspetto con trepidazione le tue prese di posizione,ma ad esempio cosa pensi del sistema di coppia??

Mauro (Baronetto) ha detto...

Del sistema di coppia, penso che sia un inutile complicazione nella pianificazione delle immersione. Inutile come l'erogatore di emergenza ed il manometro.

Scherzo.... Eh, eh..
Aspetta il prossimo post.
Ciao

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