Notturna a framura(uomini e donne, ovvero come come finanziare una moglie e perdere la carta di credito)
Partecipanti Marco ,Tullio, Alex, Vittorio. In seconda serata anche IsaOgni tanto sembra che i subnormali sonnecchino un po', ma in realtà nel
loro animo più profondo arde sempre una fiamma accesa. Alcuni membri del
team si perdono, altri si aggiungono o si rinnovano, altri sono invece
una solida realtà ,una pietra miliare ,un monolito(piccino), come LUI ,
si avete ben capito ,è proprio LUI il granitico personaggio fulcro e
cardine al tempo stesso(tra l'altro voleva anche spostare uno scoglio
con un paletto )che anche questa volta anima la serata: Il BARBIERO!


Già dalla partenza, con il carburante agli sgoccioli, si intravede il
DUBBIO nel suo sguardo a denti stretti ,ma è bastato da parte mia un "ma
vai che ci arriviamo"che la tensione si allenta e ci avviamo verso Framura .
Nell'altra auto Marco (Forte Forte ,Dick Dasterly)e Tullio ci precedono
,noi per non perdere un attimo rimandiamo il pit-stop all'area di
servizio al ritorno .Adesso siamo a destinazione ,l'unica cosa che conta
è l'immersione.
Io ho una perdita di gas da un primo stadio e sono costretto a farlo
chiudere ma non causa alcun impiccio se non quello di essere rimasto con
160 bar in bombola .Sotto vediamo un po' di tutto, ma sono più
esaurienti le fotografie del Barbiero che si ferma continuamente
"gambero per gambero".















Il ritorno è comunque il momento "clou" quando sulla strada di casa il
serbatoio è proprio a secco e giunti alla stazione di servizio......
MANCANO LE POMPE DEI CARBURANTI!!! No ,a causa dei lavori in corso
rimangono solo nascoste e tiriamo un sospiro di sollievo ...che dura
poco ,l'American express di Alex è sparita ,qui no, neanche qui ,mah,
sarà in negozio? Andiamo a vedere, no, non c'è ,allora l'ho persa ..o
rubata?
Mah, telefono e la blocco , si si meglio così. Mezzora al telefono per
il blocco carta, poi..... Chi l'avrà avuta in borsa??? Un'idea io l'avrei.
Quà sotto il video del Pesce Civetta Tanta Robaaa
Testo di Vittò Archimede