venerdì, giugno 30, 2006

Le MISCELE ( non scherziamoci troppo!! )

I limiti, la storia lo insegna, vengono spostati progressivamente in avanti dallo sviluppo di nuove tecnologie oltre all’acquisizione di conoscenze e studi per affrontare e superare i problemi.

Nel campo della subacquea tecnica (estrema) e non ricreativa, coloro che ne sono attratti da ragioni diverse (studio, lavoro, scoperta ecc.) hanno l’obbligo di usare attrezzature e regole imposte per rimanere in sicurezza.

Quindi è il caso di dire, che ciò che è pericoloso per un sub poco esperto, può non esserlo per un sub adeguatamente addestrato per un certo tipo di immersioni, come ad esempio quelle con miscele.

Tabella del componenti dell'aria


Questa è l’aria che respiriamo, se escludiamo polveri inquinanti che dipendono essenzialmente dal luogo di rilevamento.

Come si può osservare, nell’aria esistono l’azoto, l’ossigeno, ma anche l’argon, il neon, l’elio, il metano e lo xeno. Tutti questi sono gas inerti che, quando respirati, il nostro corpo assorbe senza metabolizzare, a differenza di quanto fa con l’ossigeno, utilizzato per nutrire e fornire energia al nostro corpo, trasformandone una parte in rifiuto sotto forma di anidride carbonica; notiamo quindi che il nostro corpo e in grado di utilizzare l'ossigeno miscelato a gas diversi.
Quando facciamo uso di miscela respiratoria contenente aria compressa essenzialmente noi respiriamo quanta appare in tabella. Possiamo però dire anche che essenzialmente noi respirando aria, respiriamo una miscela di ossigeno ed azoto, con una piccolissima aggiunta, pari a circa 1% di argon.

Poiché il gas di cui noi abbiamo però bisogno è l’ossigeno, possiamo pensare di sostituire l’azoto con un gas diverso, quando questo presenti caratteristiche migliorative e non sia nocivo per l'uomo, come è il caso, ad esempio, del monossido di carbonio. Infatti l'essere umano si e' sviluppato all'interno di questo mezzo respiratorio idealmente per assorbire una quantità di ossigeno che esercita una pressione parziale sulle proprie cellule pari a 0,21 bar.

Tuttavia quando noi ci immergiamo in ambienti più densi dell'aria, come e' il caso, ad esempio dell'acqua, la pressione dell'ossigeno, a parità di percentuale nella miscela respiratoria respirata, s'incrementa in modo proporzionale alla profondità. L'uomo però non può accettare qualsiasi pressione parziale di ossigeno sul proprio corpo e rimanere in vita.

Quindi esiste un valore minimo e un valore massimo all’interno dei quali la pressione parziale dell’ossigeno deve rimanere: il valore minimo è pari a 0,16 bar, al di sotto del quale la quantità di ossigeno che preme sui tessuti umani non e' sufficiente a mantenere l'uomo in vita dando origine all'ipossia; oltre 1,6 bar di pressione parziale, invece, Ia quantità di ossigeno ricevuta dall'essere umano diventa eccessiva e può provocare degli scompensi fisiologici che, superate determinate soglie, possono portare addirittura alla morte.

Possiamo però variare la quantità di ossigeno dosando Ia sua percentuale relativa in misura diversa dal 21% dando origine a miscele ad ossigeno iperossigenate o ipossigenare. Entrambe, Se completate con azoto, ricadono nella categoria delle miscele composta da azoto e ossigeno, dette nitrox. Ma si può anche modificare il tipo, oltre alla quantità del gas inerte che completa la propria miscela respiratoria, sostituendo all’azoto l'elio, l'argon, il metano, l'idrogeno, il neon, o qualsiasi altro gas inerte si desideri. Non soltanto sostituire un componente ma anche mescolare più gas inerti fra di loro al fine di generare miscele ternarie, quaternarie, o altro ancora.

E' chiaro però che non tutti gas portano dei benefici e migliorano le miscele respirate, così come non tutti i gas possono essere serenamente respirati. Occorre quindi effettuare una scelta che consenta innanzitutto di mantenere l'uomo in vita, ma anche di migliorare le prestazioni in funzione del proprio tipo di immersione. Cosi si è giunti a selezionare un gruppo di gas che potenzialmente non dannosi per l'uomo, perlomeno entro determinati limiti, e che possono fornire dei vantaggi rispetto al respirare aria.

Miscele diverse, composte in modo diverso e con percentuali diverse determinano risultati fra loro molto diversi in funzione di diverse profondità. S'intuisce da ciò che la quantità dei parametri di cui tenere conto, pur essendo limitata in numero assoluto, di origine a un'infinità di soluzioni e quindi bisogna ben comprendere la teoria delle miscele per poter scegliere in modo appropriato cosa respirare in diversi momenti di un immersione.

Prima di addentrarci nell'analisi più dettagliata ricordiamo che l'ossigeno, vitale per l'uomo in superficie, si trasforma in un pericoloso veleno già oltre 60 metri di profondità, diventando micidiale nel giro di pochissimi minuti quando ci si avvicina alla profondità di 80 metri. Quindi l'azoto determina problemi di capacita analitica del nostro cervello e di reattività del nostro fisico già a profondità che eccedono i 20 metri, per diventare davvero narcotico a 40 metri.

Ecco perché chi vuole scendere a profondità superiori deve costituire miscele diverse che riducano l'effetto narcotico dell'azoto e mantengano l'ossigeno entro limiti di pressione parziale tali da non trasformarlo in veleno, semplicemente riducendone la percentuale relativa in miscela in funzione della profondità. Cosi si da origine a miscele nitrox (aria iper o ipo-ossigenata), heliox (elio e ossigeno), trimix (elio, ossigeno e azoto), heliair (aria e elio), hydrox (idrogeno e ossigeno), hydreliox (idrogeno, ossigeno e elio), neox (neon e ossigeno) e argox (argon e ossigeno).

I problemi che occorre affrontare e superare in relazione alle diverse miscele abbracciano Ia conosciuta narcosi da azoto, Ia tossicità dell'ossigeno, sia per quanto riguarda l'effetto Lorraine-Smith sia per l'effetto Paul Bert, i non secondari problemi di anossia ed ipossia, la furtiva ipercapnia, l'ancora in parte misteriosa HPNS, o sindrome del sistema nervoso da alta pressione, che si manifesta oltre i 120 metri di profondità facendo uso di eliox, ma anche la polmonite lipoidea, l'avvelenamento da monossido di carbonio, l'ostconecrosi disbarica, e le celebri MDD di tipo 1, 2 e 3.

Questo elenco obbliga ad approfondire però l’uso delle miscele e l'analisi di ciascuno di questi problemi a livelli sufficienti a garantire la sicurezza di chi si immerge e non improvvisarsi dei piccoli chimici o dei subarman!!

sabato, giugno 24, 2006

Notturna agli scogli di Massa - 23 Giugno 2006

Partecipanti: Mauro, Alex (Fotografo)
Immersione: 82 minuti, prof: 15 metri, temp: 22 C°, visibilità: 20 m


Ci sono subacquei che partono per le regioni più sperdute della terra alla ricerca di emozioni forti. I più pratici si accontentano del mar rosso o delle maldive. Si cercano nelle profondità abissali i pesci più grandi e rari. Questi prodi partono e raggiungono dopo ore, giorni, il loro punto d’immersione.
Ma quanti possono dire di conoscere veramente le zone in cui abitano.
Quanti sanno che basta fare un tuffo tra gli scogli di Massa davanti all’Alberghiero per stupirsi della vita bentonica e delle piccole pareti che tappezzano le parti basse degli scogli a pochi metri di profondità. Insomma una vera sorpresa, che grazie ad una dritta di Lorenzo è stata riportata all’attenzione dei subacquei locali.

Alle otto di sera, io (Mauro) e Alex ci troviamo nella spiaggetta davanti all’alberghiero. Troviamo anche Pino con suo figlio, che non può seguirci per impegni di lavoro, ma ci assiste mentre ci prepariamo per l’immersione. Anche per lui il punto d’immersione non vale nulla, potrebbe giurare che al massimo sotto gli scogli ci siano 4-5 metri. Forse ha ragione lui, così a guardare da fuori non si può che pensare la stessa cosa, ma invece……

Appena messa la testa in acqua nonostante il fondo sabbioso e anche fangoso, la visibilità è ottima, dobbiamo pinneggiare a lungo per portarci sotto gli scogli, ma ogni volta che si dà un’occhiata in acqua si continua a vedere chiaro il fondale che sembra essere intorno ai 5 metri. Sono circa le nove, ma la luce è ancora forte e basta da sola ad illuminare in modo sufficiente per vedere senza torcia. Dobbiamo ancora immergerci che avvistiamo due e tre galletti che strisciano sulla sabbia e tanti granchi si muovono scomposti, ma praticamente in fila, in direzione degli scogli. Decidiamo di scendere subito, potremmo già perderci qualcosa pinneggiando solo in superfice.

Ci si dà l’Ok, si scende e l’immersione inizia.


Notturna a Framura - 21 Giugno 2006

Partecipanti: Vittorio (Fotografo), Alex (Fotografo)
Gufanti non presenti: Mauro e Pino



IL SECONDO PRINCIPIO DI ARCHIMEDE no, IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE SECONDO , no allora è IL PRINCIPIO SECONDO ARCHIMEDE !

“LA DEVIAZIONE MAGNETICA DI UNA BUSSOLA è DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA FORZA DELL’INTERRUTTORE MAGNETICO DELLA TORCIA E INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA DISTANZA TRA IL MAGNETE E LA BUSSOLA STESSA”

Allora , oggi i subnormali protagonisti siamo solamente io (Vittorio) e il Barbiero , gli altri tutti a gufare al lavoro nonostante le ottime condizioni meteomarine.Decidiamo di fare il pinnacolo di Framura anziché il porticciolo perché qui ci sono due pescatori subacquei che si stanno preparando e noi non vogliamo né fargli da guida ne tantomeno da preda. Il solstizio fa sì che arriviamo alla stazione che è ancora giorno nonostante siano già le 21,00 e ci permette di prepararci in tranquillità .

venerdì, giugno 23, 2006

Immersione all’isola Palmaiola - 22 giugno 2006

Gruppo SUB C.R.A.L. ATAF Firenze

Partecipanti: Allighi Mario, Bucchi Daniele, Casalini Alberto, Clementi Barbara, Fiorino Pierpaolo, Lucentini Alessandro.
Immersione: Secca del Frate (tempo d’immers. 55min. prof.max 20mt.)

Invitati a bordo del GULLIVER abbiamo potuto trascorrere mezza giornata del nostro tempo libero, per conoscere questa semplice ma confortevole e accogliente imbarcazione di 24mt.
Salpiamo dal porto turistico di Salivoli alle ore 10,00 dopo aver caricato le attrezzature e ci dirigiamo al largo, dopo mezzora di navigazione ormeggiamo sulla secca del frate, di fronte alla Palmaiola.


Prepariamo le attrezzature, indossiamo la muta e scendiamo in acqua ben assicurati alle cime poiché la corrente in superficie e molto forte, infatti raggiungere la catena dell’ancora non è un impresa da poco e dopo affanni e bevute varie riusciamo a raggiungere il fondo a -10mt qui la corrente e un po’ minore, scendiamo dal cappello della secca in direzione 330° dove la secca degrada rapidamente fino a -20 circa.





Scritto da Ale (ìLuce)

mercoledì, giugno 21, 2006

Previsioni MeteoSub Aggiornate

L'alta pressione anticiclonica africana ci lascerà a fine settimana, cedendo il passo a partire dal nord ad una saccatura nord-atlantica. Si avrà così un periodo perturbato tra domenica 25 Giugno e martedi 27. Per fortuna questa fase perturbata colpirà il nord-est e nella sua discesa a sud gli appennini ci faranno da scudo.
Il tempo previsto è quindi buono in generale con venti deboli provenienti da Sud-Est che non creeranno nessun problema per le immersioni del prossimo week-end.



Israele, meduse assassine via nave


Sarebbero arrivate fino ad Israele dall'Australia, nelle stive dei mercantili che caricano acqua di mare per bilanciarsi. Sono le meduse assassine, i cui liquidi urticanti velenosi sono letali per l'uomo. A lanciare l'allarme è un esperto dell'università di Haifa, Ehud Shefnir. Al momento non sono stati ancora segnalati casi di fatali incontri ravvicinati tra i bagnanti e le temute meduse.
Si prepara un'estate a rischio per Israele. E stavolta non c'entrano gli attentati né il caldo record. Il mare di Haifa sembra infestato di piccole meduse. Si tratterebbe delle velenosissime Irukandji, minuscoli celenterati delle dimensioni di un'arachide, che proliferano in Australia.
Come dunque sarebbero giunte nel Mediterraneo davanti alle coste israeliane? La spiegazione è semplice e scagiona il surriscaldamento delle acque. Le meduse avrebbero viaggiato da clandestine all'interno delle stive dei mercantili riempiti d'acqua per bilanciare il peso. Quella stessa acqua verrebbe poi evacuata una volta giunti a destinazione. Con l'acqua, però, vengono scaricati tutti gli "ospiti" pescati nella baia di Sydney.
Il veleno dell'Irukandji causa un improvviso innalzamento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco. Il prurito iniziale dovuto al contatto con i suoi tentacoli dopo mezz'ora si trasforma in crampi, dolori allo stomaco e alla schiena, fino alle complicazioni cardiache e polmonari che portano al decesso.
Fino ad oggi non sono stati segnalati bagnanti israeliani che si siano imbattuti nelle loro nuotate con questa pericolosa specie esotica. Ma l'allerta resta alta, pur se lontana dall'emergenza nazionale proclamata alcune estati fa dal governo australiano.

Articolo preso dal sito www.tgcom.it

martedì, giugno 20, 2006

Punta del Tino - 16 Giugno 2006


Partecipanti:
Mirko (guida), Alex (Fotografo), Vittorio (Fotografo), Mauro, Pino, Gianfrà, Doni
Capitano di turno: Francesco


Venerdi sera , imbarco alle otto da Lorenzo, verso la secca di Dante.
Mancano ìLuce ed il Gavriol tutti e due a casa con un bel suppostone e fumenti antiraffredore.

All'arrivo Gianfrà si tuffa per primo e dopo aver messo la testa sott'acqua esordisce con un "Non si vede un caz..!". Rimaniamo tutti perplessi nel sentire il nostro forbito e misurato compagno d'immersione esprimersi in tal modo, ma con cieca fiducia sul nostro Gianfry Bogart, si decide per spostarci verso la punta del Tino.
Dopo una breve ed accesa discussione se sia il caso di ritirarlo sù a bordo oppure lasciarlo lì, ci si sposta verso il Tino.


Ad un primo colpo d'occhio la situazione qui sembra migliore e si parte con l'immersione.


Continua nell'album Immersioni Locali (Clicca per vederla)

domenica, giugno 18, 2006

L'angolo della Pubblicità

Effettivamente abbiamo scelto di non fare pubblicità ad aziende affermate nel settore subacqueo, ma ci sentiamo in dovere di far conoscere queste piccole ditte artigianali, il cui duro lavoro giornaliero rende la subacquea ogni giorno più sicura e interessante.

sabato, giugno 17, 2006

Diario di bordo del Capitano Ark

Storie di ordinaria follia marinara.

Giunta l’estate sono stato convinto dalla famiglia a passare questo fine settimana in barca.
La meta scelta inizialmente ,Porto Cervo si rivela difficoltosa per un forte maestrale che rende le Bocche di Bonifacio impraticabili, di contro anche Portofino che doveva ospitare il meeting degli industriali aveva i suoi problemi di accoglienza e non avrebbe certo garantito la mia privacy neanche a bordo.
Non restava che la rada di Portovenere ed è così che alle 16 UTC prendo il largo facendo rotta 270 con una velocità di crociera pari a 72Knt .
Stormi di gabbiani si alzano in volo davanti alla nostra prua rimanendo storditi dal sibilo delle eliche di superficie che alzano dietro di noi due spaventosi getti d’acqua tali da formare un grande arcobaleno. Sottocoperta mia moglie Antonella si diletta nella preparazione della cena , un pasto semplice , come si addice a queste circostanze , cozze gratinate, mix di gamberi e calamaretti con piselli ed una orata all’arancia , il tutto bagnato con vermentino di Sardegna e dei colli di Luni . Mio figlio, 5anni appena e già capitano in seconda, mi assiste nelle operazioni di ancoraggio, mentre il vento nel canale tende fortemente a farci scarrocciare ,ma noi ,forti del sistema reumasat, sappiamo che non durerà ancora oltre infatti 30 minuti dopo la quiete è assoluta….”grande Mauro”.
La cena si fa più gustosa quando la sera avvolge le case e le luci dei lampioni e dei ristoranti illuminano il borgo tra il viavai ed il brusio in lontananza dei passanti..
L’atmosfera eccitante mi rende impaziente di mettere a letto il bambino ,che come se sé lo sentisse non ne vuol sapere di addormentarsi neppure quando provo col gas, così il dolce rollio della barca è rimasto soltanto un volgare movimento meccanico fine a sé stesso come un inesorabile ticchettio di orologio fatto solo per cullare il sonno dei suoi ospiti .
L’unico che non dorme sono io, il guardianaggio dell’ancora rende infatti il mio sonno continuamente intervallato, ma la veglia mi permette anche di ammirare la luna e le luci della notte che viste dal mare sono uno spettacolo unico e indescrivibile.
Il Sole è già alto quando ci alziamo e mentre gli altri dell’equipaggio si approntano a svolgere le pratiche igieniche mattutine, io scaldo i motori e varo il tender che ci porterà a terra per fare la colazione.La scelta del bar è pratica degli “ufficiali in seconda” , dove nella piazzetta per 2 cappucci mediocri ,2 paste e 1 caffè mi chiedono 8.50euro ; una piccola esclamazione mi sfugge “cazz” , poi capisco perché lì di fianco c’è uno sportello bancomat.
Proseguiamo la passeggiata a terra tra i profumi intensi delle erbe del territorio , del pane caldo ,l’odore del pesce e del mare ,ma è giunta l’ora di riprendere il mare , un breve controllo della Guardia di finanza e siamo di nuovo a bordo.La costa frastagliata e ripida dietro il promontorio della cattedrale dà modo ad alcuni alpinisti di confrontarsi col terreno , mentre noi 200meti più in basso li ammiriamo esterrefatti durante la navigazione . Trovata una spiaggetta do fondo all’ancora per passare alcune ore a giocare con Matteo e fare un bagno in tutta tranquillità fino al momento di rientrare in porto quando purtroppo mi accorgo di avere l’ancora incagliata e non posso più chiedere aiuto ad alcuni subacquei che nel frattempo erano arrivati ma si erano già immersi.
Non mi resta che tuffarmi tanto sono solo 27 metri quindi dopo un bel respiro scendo lungo la catena e raggiungo l’ancora , la libero dal suo incaglio e nella risalita vedo nella sua tana una grande aragosta che fa bella mostra di se e dando libero sfogo al mio istinto predatorio la catturo non prima di averla mostrata e fatta osservare ai sub che mi stavano guardando. Risalito a bordo tra i festeggiamenti finalmente salpiamo , un gustoso caffè e il rientro in porto dove gli assistenti in banchina rendono agevole l’approdo e lo scalo ;adesso sbarchiamo ormai stanchi ma pieni di gioia carichi di vita e di soddisfazione , ansiosi di riprendere il Mare.

Capitano Ark (alias Vittorio).

venerdì, giugno 16, 2006

Secchetta del Tinetto - 11 Giugno 2006

Bene Partiamo io e il Gianfry Bogard per la secchetta del tino.

Appena arrivati ci si presenta un acqua a dir poco strabigliante ci buttiamo in acqua e la visuale ci dà ragione era limpida come non si vedeva dà tempo.
Appena scesi intorno ai 20 mt troviamo una corrente abbastanza forte che ci fà decidere di cambiare il giro, invece che la parete sulla sx là teniamo sulla dx (anche perche appena scesi provo a fotografare una flabellina poi mi giro e sopra di mè c'era un nuvolone di torbo ed ho detto "ci sono i cinghiali ".
Poi mi hanno detto che non sono animali subacquei, allora ho fatto cenno a gianfrà "perdiamoci."
Appena persi iniziamo la nostra fantastica immersione in un'acqua a 17 Gradi ed una profondità max di mt21,5 per 42 min.





Le coralline del Barbiero


Cosa nè pensate di queste coralline?

Ps luce queste non sono Clip Art

mercoledì, giugno 14, 2006

Cercasi amici SUB


Salve a tutti …..mi presento

Nik Name: Corallina

Eta: Qualsiasi (da 8 a 88)

Sesso: Virtuale (femmina)

Professione: Clip-Art

Luogo di nascita: Web-City

Residenza: Blog SUBnormali-TEAM


Ì Luce mi ha trovata in rete tra 6 milioni di clipart,
gli sono piaciuta subito e mi ha portata nel suo PC…..poi mi ha offerto un’importante incarico,…..

Previsioni MeteoSub aggiornate.

Signori, molti esperti meteorologi da anni mi chiedono come funziona il mitico ed esclusivo sistema REUMASAT. Io non ho mai voluto rivelare i segreti di questo fantastico ed infallibile sistema di previsioni metereologiche che abbina ed integra le più antiche tradizioni con i sistemi tecnologici avanzati.

Il mio nonno adottivo Col.Bernacca me lo rivelò in punto di morte con la solenne promessa che rimanesse un segreto tra me e lo zietto Col.Giugliacci.

Ora però ho deciso che il mondo deve sapere e grazie all'aiuto dell'infaticabile ìLuce è stata creata graficamente la spiegazione animata del sistema REUMASAT.
Vedrete come mettendo insieme il dolore reumatico della nonnina, i dati del satellite MeteoSat ed i rilevamenti dei Diving amici si arriva all'infallibile previsione MeteoSubacquea.
Potrete (a breve) vedere questa animazione (solo quelli con ADSL) cliccando sul link REUMASAT in fondo alle pagine delle previsioni.

martedì, giugno 13, 2006

Isuela che Passione - 12 Giugno 2006

Partecipanti: Alex (fotografo), Pietro (fotografo)

Bene che dire, ieri mattina, io e il Pietro abbiamo deciso di andarci a fare un tuffetto a Portofino.Una volta fatta colazione alla mitica San Marco, dove il Piè non ha potuto fare a meno del suo salato al Wuster, partiamo in direzione Santa Margherita Ligure per recarci al diving The European Diving.
Arriviamo leggermente in ritardo, un incidente in autostrada ci blocca, ma culo vuole che l'autostrada si liberi velocemente.


Insomma per farla breve saliamo sul gommone, dove vi erano altre persone ed io inizio a dire "dove andiamo?" Loro rispondono "dove vorreste andare?" ed io subito "all'isuela?"

"OK andiamo" è stata la risposta immaginatevi io e Piè .



Continua nell'album immersioni locali (Clicca per vederla)

Novità nella sezione TUFFI E FULL-DAY

Se non vuoi perdere l'evento SUBgastronomico dell'estate fai un salto nella rubrica: Full Day e Tuffi

lunedì, giugno 12, 2006

REGOLAMENTI …..questi sconosciuti!!

Norme di sicurezza per i veicoli, quelle antinfortunistiche sul lavoro, leggi e regolamenti vari sui trasporti pubblici e comportamenti da attenersi all’interno di uffici pubblici e privati o nei grandi magazzini; insomma siamo circondati da una miriade di sistemi e regole più o meno complicati: cinture, airbag e barre antitorsione delle auto, scarpe, guanti, elmetti e occhiali obbligatori per alcuni lavoratori, scale antincendio e porte antipanico negli edifici, estintori ed uscite di sicurezza su autobus, treni o metropolitane, ecc.ecc. l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Naturalmente noi tutti, a volte o forse troppo spesso, incuranti di correre qualche rischio, passiamo sopra a molte di queste regole imposte, con un po’ di superficialità, per non parlare del codice stradale vigente, (chi non ha mai trasgredito qualche regola?)
Ma quando siamo in immersione? credo che la maggior parte di coloro che leggeranno questo testo probabilmente sono sub, non importa se da molti o pochi anni, e che non si immergerebbero con una bombola non collaudata, un’erogatore che fa i capricci, oppure con una frusta screpolata o magari con manometro guasto o senza computer.
Inoltre dal momento che ci si trova sotto la superficie del mare e si comincia la discesa siamo pienamente consapevoli che tutto deve filare liscio, altrimenti addio divertimento, (se ci va bene) o molto, molto peggio (se ci va male!!)
La differenza sostanziale dei limiti o regole che dir si voglia, di cui dobbiamo combattere ogni giorno nella vita quotidiana, sono controllati a volte, se pur in modo blando, da altre persone addette a tale servizio: forze dell’ordine, controllori, ispettori del lavoro, incaricati pubblici ecc.ecc. ma se ci troviamo in mare e scendiamo ben oltre i 40 mt. di profondità non troveremo mai il vigile che ci rifila una multa!!
Questo non significa che siamo tenuti a far quel che si vuole sott’acqua, del resto se peschiamo una cernia o un’aragosta a 30 mt. con le bombole oppure ci dilettiamo prendendo trofei in un fondale o deprediamo di pezzi o targhe un relitto, si rischia grosso, nel caso si dovesse incorrere in un controllo, ma nessuno dell’autorità competenti ti chiede mai di mostrargli il tuo profondimetro, tranne in caso di incidente grave!!

Concludo dicendo che si rischia molto a non indossare le cinture in auto o non indossare indumenti antinfortunistici al lavoro o semplicemente attraversando la strada col rosso, ma assolutamente non possiamo permetterci di non osservare scrupolosamente le regole sott’acqua!! …..siete d’accordo con me?! …..o no?!

Ì Luce

domenica, giugno 11, 2006

Un Subnormale solo

Cosa dire, Mauro per poterti discolpare di ciò, dovrai pagare minimo una cena a tutti i subnormali, e a mè, visto i danni morali causati almeno una tessera da 10 immersioni.
Ragazzi dovete sapere tutti che il Maurino quatto quatto sè nè è andato sul concordia solo soletto cosa dite bisognera farglela PAGARE ?


Siate Molto pesi con i commenti

Notturna a Framura - 7 Giugno 2006

Partecipanti: Vittorio, Alex, Pino, Gavriol e Mauro
Immersione: Profondità: 11 m, Temp: 19°C, Visibilità:buona

Dopo l’immersione spettacolare della scorsa settimana, non è stato possibile resistere alla tentazione di riprovare a fare il pinnacolo di Framura. Pino ed il Gavriol si sono aggiunti nella speranza di rivivere l’esperienza del Venerdì precedente.
Purtroppo però questa volta non è stata così emozionante anche se in ogni caso ci ha riservato una strana sorpresa.

Appena iniziata l’immersione, a pochi metri da dove abbiamo posizionato la strobo, avvistiamo due grossi pesci strani che camminano nel fondale sassoso. Un’istante prima che (mi sembra Pino) li illuminasse, io li stavo già osservando sistemando la strobo. Sembravano al buio due strane aragoste, se non altro per il modo di muoversi. Appena illuminati, invece questi due pesci si manifestano in tutta la loro stranezza.



Continua nell'album Immersioni Locali (Clicca per vederla)

giovedì, giugno 08, 2006

Immersione sotto il Ghiaccio a Lago Santo


Ragazzi, il tuffo sotto il ghiaccio che dovevamo fare a febbraio con il gruppo Parma Sub (accompagnati da Lorenzo), saltato per avverse condizioni meteo a Lago Santo è stato poi effettuato l'11 ed il 12 marzo.

Andate a vedere le foto dell'evento nel loro sito.

Cosi a vedere dalla foto direi proprio che l'acqua era torba (o quasi).

http://www.parmasub.it

Grazie Pino

Come promesso il ringraziamento a Pino l'uomo dal telo mare, se non c'era Pino io ieri sera ero all'umido e al freddo.
Visto che ieri sera ho voluto fare lo sborone, sono schiantato dal freddo, ma uscito dall'acqua , sono andato per asciugarmi mà il telo mare..... l'ho scordato mà pino pronto mi ha donato un suo Telo.
GRAZIE

mercoledì, giugno 07, 2006

Previsioni MeteoSub aggiornate.

In questo week-end non ci sono perturbazioni di particolare rilievo da segnalare. I venti generalmente deboli porteranno il mare Ligure e Tirreno Settentrionale ad una situazione di calma a fine settimana.
Il tempo sarà tendenzialmente soleggiato con aumento delle temperature. Piccoli casi di variabilità locale e temporanea saranno possibili, ma di intensità e durata del tutto trascurabili.

Insomma prenotate il tuffo nel vostro diving di fiducia che mare e tempo saranno buoni.

La sezione di download ora dovrebbe funzionare. Un poco alla volta inserirò le tonnellate di materiale che ho pronte. Se avete materiale interessante speditemelo invece che farlo marcire nel vostro HardDisk.

martedì, giugno 06, 2006

PALOMBARO D’ORO 2006

Premio al miglior sub dell’anno

Sono aperte l’iscrizioni al concorso organizzato dai contributors del SUBnormali-TEAM blog che vede messo in palio, l’ambito trofeo.
Si aggiudicherà il "PALOMBARO D’ORO" colui che avrà effettuato il maggior numero di immersioni: notturne, su relitti, in grotta, in corrente, nei laghi ghiacciati, con risalite nel blu e senza mai uscire dalla curva di sicurezza, naturalmente documentabili con il log-book storico del computer.
Ulteriore punteggio verrà assegnato a chi scoprirà relitti, grotte e tesori sommersi.
La giuria composta da tutti i membri del blog è tenuta ad escludere dal concorso tutti i "DiveMaster" con più di 200 immersioni all’attivo nell’anno, sono esclusi anche i "Sommozzatori professionisti" dei vari nuclei operativi e gli "Incursori militari" delle forze speciali.
Nel caso di parità verranno valutate le migliori foto allegate all’ immersioni.
Comunicare entro il 30 giugno 2006 la richiesta di partecipazione inviando un’E-Mail all’indirizzo del blog, oppure inserendo un commento sotto questo post.
Il concorso termina il 31 dicembre 2006 e sono valide tutte le immersioni effettuate nell’anno corrente.
Per ulteriori informazioni e/o cambiamenti di programma e regolamento siete pregati di visitare periodicamente il blog condizione neccessaria per poter ambire al prezioso premio.
Il trofeo è una perfetta riproduzione di un palombaro di inizio secolo scorso in oro zecchino 18k del peso di 3kg. realizzata dal famoso scultore Nando Scalpelli.
La statuetta misura 18cm. senza la base.
La targa riporterà inciso il nome del vincitore e l’anno di assegnazione.
In alternativa il vincitore potrà chiedere il corrispettivo della propria pesata in argento.
La premiazione averrà in contemporanea ad un'altro ambito premio della subacquea italiana, il "GIGIONE D'ORO" sponsorizzato da Lorenzo Sub.

Sicurezza Subacquea - (Parte 1)

Valutazione ed accettazione del proprio livello di rischio

Abbiamo visto nell’introduzione a questa rubrica che tutti dobbiamo accettare un certo grado di rischio in ogni cosa che facciamo. Ognuno di noi nel momento in cui si trova a dover affrontare una situazione potenzialmente rischiosa, si comporta funzionalmente a due principali componenti della sua personalità, una irrazionale e l’altra razionale.
La prima,quella irrazionale è la sua intraprendenza istintiva. Ognuno di noi è più o meno intrepido e coraggioso di un altro. A prescindere dal sapere gestire o meno una situazione rischiosa, una parte di noi ci spinge ad affrontarla, oppure ad evitarla. La seconda parte è quella razionale, che media la prima e nasce dall’esperienza, dalla valutazione razionale del rischio. Ognuna di queste due parti è fondamentale per la nostra sicurezza, si può essere esperti, ma la mancanza di freddezza in alcuni momenti di emergenza può essere letale, viceversa agire con con esperienza evita di imbattersi in situazioni potenzialmente pericolose ed inoltre l’esperienza induce freddezza e controllo a persone instintivamente pavide.
Ma quando una situazione diventa pericolosa?
Questo dipende spesso più che dalla situazione in se e per se, dalla persona e dal modo in cui la stessa decide di affrontarla.
La prima domanda che si deve fare un subacqueo è capire quanto si senta sicuro durante le sue immersioni.

Il primo strumento di misura non è il computer od il manometro, ma è la propria sensibilità, la propria consapevolezza nel sentirsi a proprio agio o meno nel corso di un’immersione.Anche in una immersione a pochi metri di profondità il solo fatto di sentirsi a disagio, in affanno, infreddolito significa pericolo. Anche se il manometro indica 180Bar ed il computer 99 minuti alla Deco. Ogni volta che succede questo, stiamo rischiando e se ne siamo consapevoli e coscienti possiamo lavorare affinché ciò non accada, oppure accettarlo come un livello di rischio personale a cui si sia disposti ad esporsi.
Spesso non si lavora per migliorare le proprie performance e contemporaneamete si cerca di rimuovere mentalmente lo spauracchio dell’incidende come improbabile per la propria persona.
Tutte e due attività alquanto pericolose, ma praticatissime.
E’ la nostra componente istintiva che ci porta a comportarci cosi.
Il primo passo che voglio fare è invitare ogni lettore ad una riflessione.
Pensare ad ogni volta che si sia sentito non a posto, ad ogni volta che abbia perso attenzione verso il proprio compagno, oppure ancora, magari spingendosi in un grotta od in un relitto abbia pensato di essere andato oltre.
Ogni volta che con poca aria in bombola, abbia pensato di cercare di evitare di dichiararlo subito per non essere quello che accorcia l’immersione del gruppo. Insomma porre attenzione ad ogni dettaglio in cui si abbia violato delle banali regole di sicurezza e che appena tornato in superficie abbia rimosso mentalmente.
Questo è il primo passo verso la sicurezza, la consapevolezza dei propri limiti ci porta a migliorarci. Il pensare questa volta è andata, ci può portare a ritrovarci in una situazione analoga e magari nella seconda occasione potrebbe andare peggio.

I limiti possono anche essere nelle attrezzature sulle quali non vengono fatte regolari manutenzioni, in attesa che problema arrivi in acqua, si applica cioè lo stesso principio che non ci fa affrontare i problemi per tempo sulla nostra persona.
Il passaggio a migliorarci può essere lungo, ma deve essere innanzitutto visto per poter essere raggiunto. Il grado di sicurezza può inoltre essere notevolmente aumentato utilizzando le miscele opportune anche nelle immersioni ricreative, purchè non si arrivi a pensare di essere sicuri per il solo e semplice fatto di andare in acqua con il Nitrox od il Trimix.
Impariamo quindi a limitare la nostra componente istintiva con quella riflessiva, dando il giusto peso a tutte quelle mancanze che normalmente facciamo finta di non vedere.

Sia ben chiaro, io parlo di queste cose, non come subacqueo immune da questi difetti, anzi ne sono appunto maestro. Ho però l’umiltà di riconoscerli e cercare di lavorare per ridurli, umiltà che non è sicuramente da tutti.

Iniziamo a confrontare il nostro livello di sicurezza percepito ad esempio in una immersione a 20metri, con una a 40 e chiediamoci in tutta onestà se ci sentiamo sicuri allo stesso modo. Analizziamo il nostro rapporto che il computer che ci indica il fuori curva o con la bombola che inesorabilmente si stà scaricando. Inizieremo a fare questo dal prossimo articolo.

Alcuni di voi leggendo questi articoli, penseranno che stia parlando di aria fritta, altri più onesti con se stessi si saranno riconosciuti in alcune delle mancanze che ho descritto. Avranno fatto quindi il primo passo verso delle immersioni più sicure.

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venerdì, giugno 02, 2006

Notturna al Pinnacolo di Framura - 1 Giugno 2006 - L'immersione Perfetta

Partecipanti: Mauro, Gianfrà, Alex (Fotografo), Vittorio (Fotografo)
Immersione: Visibilità: ottima, Temp:18°C,Profondità: 11 metri, Tempo:60 min.


Ci sono delle immersioni speciali.
Sono strani casi, equilibri instabili, eventi rari.
Non si ripetono spesso e meno che mai puoi prevederli,…. Ma accadono.
Allora ringrazi la fortuna, di averti portato ad essere nel posto giusto al momento giusto.La fortuna che non solo ti fa essere là, a vedere con i tuoi occhi la bellezza della natura in tutto il suo splendore, ma ti dà anche la possibilità di essere attrezzato per fotografarla e documentarla.
Cosa può desiderare di più un subacqueo se non di emozionarsi nella tranquillità e la sicurezza di pochi metri d’acqua , nel tepore di un'immersione primaverile di un tuffo frettolososamente organizzato, in una serata movimentata da un maestrale montante?
Non chiedetemelo, perché non lo sò, ma io ero là, al pinnacolo di Framura (lo scoglio sotto la stazione) e mi sono emozionato, come in poche altre volte delle innumerevoli immersioni nella zona che ho già fatto.
Scusatemi l’introduzione poetica, ma mi scappava.
La serata sembrava essere una scontata routine, una classica immersione a Framura, come facciamo quasi una volta alla settimana da oltre un anno, ma forse il tempo strano, il ritardo accumulato per una serie di contrattempi, forse il caso, ci ha fatto decidere di tuffarci in un posto diverso.
Invece che nella zona del porticciolo, abbiamo optato per il pinnacolo sotto la stazione (per i framuresi ha un nome preciso che non ricordo) e questa è stata una scelta illuminata, nonostante sia considerato dai più (me compreso) un posto di scarso interesse, sia per la bassa profondità che per la scomodità di dover passare sotto la stazione per andare in acqua.

Si entra in acqua dalla spiaggetta e nonostante lo sbattere delle onde, la visibilità è esaltante…

giovedì, giugno 01, 2006

Corallo in Toscana - (Notturna a Calafuria 28 Maggio 2006)

Partecipanti: Mauro, Vittorio (Fotografo)
Immersione: Durata 63 Minuti, Max Prof. -30m, Temperatura 18°C

Gli amici subacquei spesso non sanno che sotto i litorali toscani è possibile trovare delle splendide colonie di corallo rosso , come abbiamo potuto vedere l’altra sera io e Mauro che siamo tornati in quel di Calafuria per scoprire meglio quei fondali che ci avevano colpito per la loro morfologia , grotte ed anfratti ovunque ricoperti da spugne e madrepore.
Appena arrivati controlliamo la scogliera per determinare il punto di discesa in acqua , intanto il Sole scende sull’orizzonte tingendo di rosso la scogliera che emana tutto il suo calore accumulato durante la giornata. Decidiamo di vestirci sulla strada e scendere con le attrezzature già montate caricate sulle spalle.Orientiamo le bussole, quindi scendo in acqua per mettere la lampada strobo e dopo una rapida pinneggiata in superficie per 240 gradi si vede in lontananza sulla destra il ponte di calafuria che ci fa capire la nostra posizione sopra la cigliata, ci immergiamo, un ok e cominciamo a scendere.

Culatello Diving Team


Ragazzi, non siamo i soli a curare oltre al lato immersione, anche il lato post immersione.
Basta è finito il tempo dei duri, freddi ed impenetrabili signori degli abissi.
Il futuro è in quelli come noi, e come loro, che sanno equilibrale la passione della subacquea al piacere dell'amicizia e della convivialità.
"Ci siamo stufati di subacquei che si fanno seghe mentali in associazioni il cui unico scopo e fornire un sostituto del pene alla dirigenza. andiamo sott'acqua il piu spesso possibile! e troviamoci a far gruppo dopo le immersioni! queste sono le cose importanti!!!!" dice Agostino Fortunato.
Ma chi sono questi loro a cui mi sto riferendo?
Sono i membri del Culatello Diving Team, il simpatico gruppo di subacquei di Fidenza (Parma) che chiamano gli appartenenti al loro gruppo maialini.
Nella loro zona manca il mare, ma non certo la voglia di immergersi. Organizzano continuamente puntate in ogni dove e da quello che vedo anche spesso nelle nostre zone.
Quindi spero che presto i SUBnormali ed i SUBmailini possano allegramente incrociare le pinne in acqua e le forchette in ristorante.
Troverete il Link al loro sito nella sezione Community nel menù a destra.
Ps: Guardate i filmati nella zona curiosità!
Ehi mailini, se ogni tanto passate su questo sito fatevi sentire con i commenti.

L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...