sabato, giugno 17, 2006

Diario di bordo del Capitano Ark

Storie di ordinaria follia marinara.

Giunta l’estate sono stato convinto dalla famiglia a passare questo fine settimana in barca.
La meta scelta inizialmente ,Porto Cervo si rivela difficoltosa per un forte maestrale che rende le Bocche di Bonifacio impraticabili, di contro anche Portofino che doveva ospitare il meeting degli industriali aveva i suoi problemi di accoglienza e non avrebbe certo garantito la mia privacy neanche a bordo.
Non restava che la rada di Portovenere ed è così che alle 16 UTC prendo il largo facendo rotta 270 con una velocità di crociera pari a 72Knt .
Stormi di gabbiani si alzano in volo davanti alla nostra prua rimanendo storditi dal sibilo delle eliche di superficie che alzano dietro di noi due spaventosi getti d’acqua tali da formare un grande arcobaleno. Sottocoperta mia moglie Antonella si diletta nella preparazione della cena , un pasto semplice , come si addice a queste circostanze , cozze gratinate, mix di gamberi e calamaretti con piselli ed una orata all’arancia , il tutto bagnato con vermentino di Sardegna e dei colli di Luni . Mio figlio, 5anni appena e già capitano in seconda, mi assiste nelle operazioni di ancoraggio, mentre il vento nel canale tende fortemente a farci scarrocciare ,ma noi ,forti del sistema reumasat, sappiamo che non durerà ancora oltre infatti 30 minuti dopo la quiete è assoluta….”grande Mauro”.
La cena si fa più gustosa quando la sera avvolge le case e le luci dei lampioni e dei ristoranti illuminano il borgo tra il viavai ed il brusio in lontananza dei passanti..
L’atmosfera eccitante mi rende impaziente di mettere a letto il bambino ,che come se sé lo sentisse non ne vuol sapere di addormentarsi neppure quando provo col gas, così il dolce rollio della barca è rimasto soltanto un volgare movimento meccanico fine a sé stesso come un inesorabile ticchettio di orologio fatto solo per cullare il sonno dei suoi ospiti .
L’unico che non dorme sono io, il guardianaggio dell’ancora rende infatti il mio sonno continuamente intervallato, ma la veglia mi permette anche di ammirare la luna e le luci della notte che viste dal mare sono uno spettacolo unico e indescrivibile.
Il Sole è già alto quando ci alziamo e mentre gli altri dell’equipaggio si approntano a svolgere le pratiche igieniche mattutine, io scaldo i motori e varo il tender che ci porterà a terra per fare la colazione.La scelta del bar è pratica degli “ufficiali in seconda” , dove nella piazzetta per 2 cappucci mediocri ,2 paste e 1 caffè mi chiedono 8.50euro ; una piccola esclamazione mi sfugge “cazz” , poi capisco perché lì di fianco c’è uno sportello bancomat.
Proseguiamo la passeggiata a terra tra i profumi intensi delle erbe del territorio , del pane caldo ,l’odore del pesce e del mare ,ma è giunta l’ora di riprendere il mare , un breve controllo della Guardia di finanza e siamo di nuovo a bordo.La costa frastagliata e ripida dietro il promontorio della cattedrale dà modo ad alcuni alpinisti di confrontarsi col terreno , mentre noi 200meti più in basso li ammiriamo esterrefatti durante la navigazione . Trovata una spiaggetta do fondo all’ancora per passare alcune ore a giocare con Matteo e fare un bagno in tutta tranquillità fino al momento di rientrare in porto quando purtroppo mi accorgo di avere l’ancora incagliata e non posso più chiedere aiuto ad alcuni subacquei che nel frattempo erano arrivati ma si erano già immersi.
Non mi resta che tuffarmi tanto sono solo 27 metri quindi dopo un bel respiro scendo lungo la catena e raggiungo l’ancora , la libero dal suo incaglio e nella risalita vedo nella sua tana una grande aragosta che fa bella mostra di se e dando libero sfogo al mio istinto predatorio la catturo non prima di averla mostrata e fatta osservare ai sub che mi stavano guardando. Risalito a bordo tra i festeggiamenti finalmente salpiamo , un gustoso caffè e il rientro in porto dove gli assistenti in banchina rendono agevole l’approdo e lo scalo ;adesso sbarchiamo ormai stanchi ma pieni di gioia carichi di vita e di soddisfazione , ansiosi di riprendere il Mare.

Capitano Ark (alias Vittorio).

5 commenti:

Alex (Barbiero) ha detto...

Come hai potuto gurdare la luna piena e le stelle senza il tuo mauro musa ispiratrice di mille poesie create dà tè quest'inverno
Ps il Bambino là prossima volta lascialo ai nonni o SONNIFERI AVVIATI O.........PIPPE

Vittorio (Archimede) ha detto...

Prenderò in considerazione i sonniferi.....e il popper per la mamma.

Mauro (Baronetto) ha detto...

In ogni caso, io conosco il capitano Ark, ma questa volta ha proprio esagerato con il racconto.
Otto euro e mezzo per una colazione suona proprio incredibile.
Per il resto nulla da dire....
eh..eh

Anonimo ha detto...

Capitano, deve venire urgentemente in infermeria per dei controlli.
Le profondità marine contenevano sicuramente agenti patogeni allucinonarcotizzanti.

Dott. Leonard McCoy

gavriol ha detto...

Bello il racconto ma non ti sei soffermato sulle esclamazioni dei sub quando ai mostrato l'aragosta,cosa anno detto e soprattutto come era l'animale quando era nel piatto??????

L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...