mercoledì, agosto 30, 2006

Colombaia e Secca Carega (Portofino) - 28 Agosto 2006

Luogo : Colombaia e Secca Carega (Parco di Portofino)
Partecipanti: Alex (Barbiero ) e Paolino
Tempo immersione : 71 min


Ormai sembra retorica, ma anche Lunedì, io ed il mitico Paolino abbiamo detto :" Che si fà.....Andiamo a Portofino ?"
Ed allora via direzione Santa Margerita Ligure al diving The European.

Anche a questo giro siamo stati fortunati, perchè in barca eravamo solo in 4 persone, delle quali una stava dando l'esame open ed un'altra quello da Dive Master. Il gioco e stato così: il dive master controllava l'open e la guida controllava tutti e due mentre un'altra guida e scesa con me e Paolino.


Scendiamo, ci diamo l'OK sul corpo morto della boa e via direzione della prima grotta, questa era invasa da aragoste di tutte le dimensioni.


Un nuovo progetto SUBnormale

Da una brillante idea partita da Riccardo, nasce un nuovo progetto SUBnormale.
Creare (con molta calma) una sorta di collezione di piani per le immersioni effettuabili da terra della Liguria e della Toscana. Questi documenti conterranno tutte le informazioni per fare l’immersione:
Il percorso in macchina, gli orari e periodi consigliati, dettagli fotografici e filmati da utilizzarsi come riferimento per l’immersione e pianificazioni di base. Mappa grafica subacquea (sulla quale ci affideremo completamente a ìLuce) del percorso, completa di foto e videoclip e descrizione in dettaglio dell’immersione e delle sue eventuali varianti. Insomma tutto quello che dovrebbe servire per immergersi in un posto che non si conosce senza rischiare di andare “troppo” allo sbando.

Partiremo dai nostri capisaldi principali, che sono Framura e Calafuria (grazie al supporto di Riccardo), per poi andare a cercare tutti gli altri posti che conosciamo e/o che ci verrrano segnalati.

Questi piani d’immersione verranno catalogati in una rubrica a parte, dove i lettori del Blog verranno invitati a segnalare nuovi posti da aggiungere alla lista e/o potranno dire come si sono trovati a seguire le indicazioni che noi abbiamo dato.


Ps: Il MeteoSub (dopo la pausa del mese di agosto) riprende dalla prossima settimana.

martedì, agosto 29, 2006

Parliamo di Fotografia (Quarta Parte)


Abbiamo visto nei post precedenti che la nostra visione è un misto di informazioni ottiche elaborate dal cervello che ne modifica l’immagine ottica sovrapponendola ad una mentale, cioè ad un ricordo.
Questo concetto è importante per farci capire perché una fotografia può avere assunto una colorazione (dominante) che in fase di scatto non abbiamo visto.
E’ capitato a tutti noi di trovarci in un ambiente ben illuminato dalla luce del Sole e vedere quindi distintamente i colori degli oggetti presenti nella stanza. Le pareti ci appaiono d’un bianco brillante,così come tutti i colori saranno molto accesi. Se rapidamente chiudiamo le tapparelle e accendiamo la luce vedremo dei colori diversi ;diversi a seconda del tipo di illuminazione impiegata:
1) lampade al tungsteno ci faranno vedere il bianco in giallo-rossiccio
2) con lampade fluorescenti(volgarmente neon, ma non sono) il bianco tende all’azzurro
3) con lampade a vapori di mercurio il bianco sarà verdognolo.
Dopo alcuni minuti la nostra vista è resettata e noi vediamo nuovamente le pareti bianche quasi come se nulla fosse accaduto.
Le fotocamere o le pellicole “vedono”la luce per quel che è , se non vogliamo che le nostre foto abbiano delle dominanti dovremmo quindi “tararle”;nel caso delle pellicole se ne acquisterà una già tarata per il tipo di luce impiegata;per le digitali si potrà impostare nel menù del bilanciamento del bianco (WB) l’illuminazione presente .
La differenza di colore nelle varie fonti luminose si dice “temperatura colore” ed è la temperatura a cui bisogna riscaldare un corpo ,senza che si sviluppi fiamma, per far sì che il corpo emetta luce di quel colore.
Di seguito riporto una tabella dove si rappresenta la notevole differenza fra varie sorgenti luminose.

Sorgenti Temperature di colore Tabella di equivalenza temperatura/colore indicata in gradi assoluti (gradi Kelvin). Per averle in gradi centigradi occorre sottrarre 273 al numero letto.
Es. 2.000 gradi Kelvin corrispondono a 1.727 gradi centigradi.

Cielo sereno 10.000/20.000 K°
Cielo parzialmente nuvoloso 8.000/10.000 K°
Cielo nuvoloso 7.000 K°
Sole tra nuvole (ore 12:00) 6.500 K°
Flash elettronico 6.000/6.500 K°
Flash a bulbi azzurrati 6.000 K°
Sole in estate (tra le ore 10:00 e le 15:00) 5.800 K°
Led 4100-5000 K°
Lampadine flash blu 5.400 K°

Sole al mattino presto e nel tardo pomeriggio 4.000/5.000 K°
Lampadine flash chiare (al zirconio) 4.200 K°

Flash a bulbi bianchi 3.800 K°
Lampade survolate 3.400 K°

Lampade di casa (200 W) 2.980 K°
Lampade di casa (100 W) 2.900 K°

La tabella ci mostra come siano differenti le temperature anche tra vari tipi di flash ,da 3800 a 6500°K e si nota anche che la luce emessa dai diodi ha una temperatura colore intermedia , da 4100-5000°K che insieme alla durata , robustezza e bassi consumi , ne rendono l’uso assolutamente indicato come luce da ripresa per la fotografia.

giovedì, agosto 24, 2006

Notturna a Calafuria - 23 Agosto 2006

Partecipanti: Mauro, Vittorio(Fotografo), Alex(Cineasta), Federico
Immersione: 60 minuti, MaxProf:29m, Visibilità: Buona

Il traffico di questi giorni di vacanze estive non agevola gli spostamenti e si arriva a Calafuria abbastanza in ritardo rispetto ai piani. Federico è già sul posto.
Appena arrivati vediamo una massa indescrivibile di subacquei (una quindicina) già intenta a vestirsi. L’impatto dà l’idea che dovremo prendere il biglietto per tuffarci in acqua.
Con un super sprint dato dalla forza della disperazione, anch’ io, il più lento dei lenti sfoggio una velocità di vestizione da competizione stupendo tutti.
In men che non si dica, io e Vittorio anticipando il grosso della massa dei subacquei siamo in acqua.
Subito dopo arrivano Alex e Federico, un rapido controllo e ci si porta all’uscita del canale alla ricerca della boa sommersa. La visibilità dalla superfice non è buona e non si riesce a vedere bene. Un gruppo di subacquei ci ha consigliato di seguire la rotta dei 300 gradi però da un punto molto diverso da quello di partenza che ci ha consigliato Riccardo, la boa non si riesce a trovare.
Si decide di scendere in un punto che più o meno dovrebbe andare bene e si arriva proprio sopra tre subacquei che stanno giocando con un polpetto, probabilmente lo stesso che abbiamo visto venerdi scorso ad inizio immersione e sicuramente lo stesso che abbiamo trovato e filmato alla fine di questa immersione.
Non avendo trovato il punto di partenza (la boa sommersa .. ed iniziamo bene ) , decido per una rotta intermedia intorno ai 260 gradi, che valuto approssimativamente da un paio di sassoni che mi sembra di riconoscere.

Immersione all'altare di Portofino - 21 Agosto 2006

Partecipanti: Alex(Fotografo) e Paolino
Immersione: Altare Portofino.

Iniziamo con il dire che anche lunedi purtroppo, io e Paolino siamo dovuti andare a Portofino.
All'imbarco la direzione da prendere era ancora ignota, ma dopo vari "consigli", Antonio ha preso una decisione democratica: " andiamo all'altare".
Appena scesi una murena che era fuori tana ci dà il benvenuto, ma appena ci vede si rintana e non si fa fotografare.

mercoledì, agosto 23, 2006

Una poesia subacquea

Girovagando per la rete alla ricerca di siti di subacquea
mi è capitato di accedere al sito di un appassionato sub
e mi ha profondamente colpito questa poesia.
Dopo averlo invitato a visionare il nostro blog,
l’ho contattato chiedendogli di poterla pubblicare
e l’autore non solo mi ha dato il permesso,
ma mi diceva che ne sarebbe stato contento.
Inoltre mi ha chiesto se poteva inserire sul suo sito il nostro link
…..i SUBnormali crescono!!


Buona lettura da ì Luce


IL MONDO MARINO


dedicato a mio fratello Maurizio
che mi ha guidato e mi guida
nelle bellezze sottomarine


L'abisso sotto di te
il cuore batte forte
tu e il blu, profondo e intenso
l'unico rumore che senti è il tuo respiro
guardingo, ascolti il silenzio
così bello e così infinito
E' una realtà di vita così diversa
così strana, così affascinante
Ti sposti lentamente
con movimenti controllati
Vivi le scene di un film
con la natura protagonista
e tu come spettatore
Sei quasi commosso, per ciò che vedi
e tutto ciò che chiedi
è solo quello di rimanere ancora un po'
perché per ammirare il bello
il tempo non basta mai
E quando riemergi
ciò che ti fa più felice
è che un pezzo di quel mondo
lo porterai sempre nel tuo cuore
e nessuno
te lo porterà mai via.


CLAUDIO TONELLI

Specializzarsi nella subacquea

In acqua, durante il corso di primo livello, il neo Subnormale è concentrato esclusivamente ad apprendere le nozioni base di sicurezza e le tecniche di immersione che sono i "fondamentali" della subacquea, come quando il bambino dà i primi calci ad un pallone ed impara a calciare con il destro , il sinistro, a dribblare ed a palleggiare, il nuovo sub per le prime 10 immersioni è più preoccupato a controllare la sua attrezzatura ed il suo assetto in acqua che a guardarsi intorno, a fine immersione può dire di avere visto poco ma di essersi comunque divertito molto solo per il fatto di avere trascorso un' ora in un nuovo ambiente.

Con l'aumentare delle immersioni il sub acquista maggiore padronanza delle tecniche e del controllo dell'assetto, del manometro, del compagno, della profondità, della velocità di risalita, del tempo d'immersione, diventano azioni automatiche permettendogli di concentrarsi di più su quello che vede intorno a se e dopo molte altre immersioni, quando la sua tranquillità in acqua diventa totale inizia a dire, d’ora in poi cosa vado a fare sott'acqua?

Questo pensiero è stato provato da tutti i Subnormali ad un certo punto della loro carriera subacquea, perché è nella natura umana cercare sempre nuovi stimoli per andare avanti, in special modo in questo sport che è particolarmente impegnativo e richiede molte ore per essere praticato, allora qualcuno inizia a spendere soldi per attrezzarsi di macchina fotografica , va in acqua a fare macro o foto ambiente per farle poi vedere agli amici, altri subnormali passano i loro week-end ad immergersi sui relitti, ad altri piace fare le notturne perché magari il giorno lavorano fino a tardi, qualcuno più audace e con disponibilità economiche inizia una nuova carriera di immersioni tecniche perché la creativa gli stà troppo stretta, altri si avventurano in crociere subacquee ed una piccola percentuale preferisce andare avanti con i corsi per intraprendere la carriera dell'insegnamento per garantire che ci siano nuovi Subnormali anche in futuro e per salvaguardare la specie dall'estinzione.

Tutti i motivi sono validi per andare in acqua a divertirsi in compagnia, pur tenendo sempre presente che qualsiasi cosa facciamo, la dobbiamo fare in sicurezza, perché il rischio che corriamo nel sentirsi esperti e troppo tranquilli è di sottovalutare anche le più banali norme di sicurezza, quindi non stacchiamo mai il cervello e restiamo sempre accorti.

Chiedo a tutti i Subnormali, che si sono sintonizzati sulle nostre frequenze, di raccontare che tipo di immersioni preferite e su cosa vi siete "specializzati" dopo tutti questi anni di dedizione allo sport subacqueo.

martedì, agosto 22, 2006

Notturna a Calafuria


Mauro e Vittorio propongono Mercoledì 23 Agosto un tuffo notturno a Calafuria davanti al ponte.
Chi si vuole unire si faccia sentire.
Ci sarebbe da fare un book fotografico ad una splendida Alicia Mirabilis.

Riccardo non sarebbe male se ci guidassi tu, ci sei?
E tu ìLuce?

Dopo pizzetta o frittino misto al ristorante sopra.

il senso dell’orientamento

In immersione, l’udito e la vista sono soggetti a modifiche che variano la capacità di valutare distanze e dimensioni.
Se fossimo delfini non ci perderemmo mai, con il loro biosonar e una specie di bussola naturale che hanno nel cervello, riescono a orientarsi e spostarsi senza nessuna difficoltà.
Non sono un’esperto in materia, nel senso che non sono una guida sub, ma mi sento di scrivere alcune nozioni che ho imparato durante la mia breve attività subacquea e che mi hanno portato ad affrontare le immersioni in maniera più tranquilla.

Sarà capitato a tutti di provare tensione di non riuscire a ritrovare la cima della barca, ma allenando il nostro senso d’orientamento oltre che l’aiuto strumentale, può aumentare la fiducia in noi stessi e stare maggiormente in sicurezza.

Il sistema più antico è quello di orientarsi con la natura, ovvero stabilire alcuni punti di riferimento, come per esempio: scogli di forma particolare, ciuffi di posidonia isolati, rami di gorgonie, rifiuti sul fondo, purtroppo (barattoli, copertoni, in questo caso utili), ecc.ecc. questi saranno come dei cartelli che ci indicano la strada; disegniamo una sorta di cartina nella nostra mente o magari annotiamo sulla lavagnetta degli appunti.

Molto importante è vedere tutto nelle due direzioni con il semplice trucco di superare il nostro “cartello” e voltarsi per memorizzare come lo vedremo al ritorno; ma è importante anche ricordare la direzione presa all’inizio, (con l’ausilio della bussola) il tempo trascorso (computer o orologio) e la distanza percorsa, che possiamo calcolare, anche se in modo approssimativo, con la tecnica del numero di pinneggiate effettuate.
Valutiamo anche la posizione dei raggi solari e le ombre, se partiamo da riva le creste sulla sabbia, sono sempre parallele al litorale e il fondale solitamente degrada in profondità verso il mare aperto, in parete più semplice, parete a dx all’andata, sarà parete a sx al ritorno.
Un sistema per le immersioni all’interno dei relitti o delle grotte può essere come faceva “Pollicino” o meglio “Arianna” che, anziché lasciare i sassolini bianchi, usava un filo per ritrovare la via, noi useremo il rocchetto con la sagola.

Quindi, dopo aver ascoltato con attenzione il briefing, quando ci immergiamo con un compagno esperto del posto o meglio con una guida del diving, non ci limitiamo a seguirlo e basta, ma alleniamo il nostro senso dell’orientamento stando attenti a tutti i particolari del luogo che ci circonda, cercando di sapere sempre dove ci troviamo così di poter provare a ritrovare la strada di ritorno, ma anche, purtroppo, nel malaugurato caso di perdersi.

domenica, agosto 20, 2006

Le belle di notte

L’immersione notturna spesso regala immagini del tutto particolari, sconosciute ai subacquei che si immergono solo di giorno. Le sensazioni sono spesso molto diverse, i colori non sono dominati dal blu come di giorno, ma solo dal colore delle nostre lampade.
Ma non è solo una questione di luci e colori, di notte molte specie di pesci dormono, altri invece escono per cacciare. Altri organismi invece si trasformano e diventano affascinanti ed ondeggianti meraviglie da osservare e fotografare.

Tra gli abitanti del mare che di notte subiscono una metamorfosi, i più affascinanti sono sicuramente le attinie. Queste sono Cnidari, cioè lo stesso tipo delle meduse anche se hanno la forma a polipo e come loro hanno i fastidiosi ed urticanti cninoblasti.

L’Alicia Mirabilis è uno dei soggetti più classici da ammirare.. si espande quasi esclusivamente di notte. Quando è contratta è difficilmente riconoscibile, mentre di notte si trasforma. La forma base è quella del cavolfiore ma spesso le più “cappellone” sfoggiano dei tentacoli che possono anche superare il metro.

Un’altra attinia che di notte ci regala il suo massimo splendore è il Cerianthos. Di solito nelle immersioni diurne sono meno belle da vedere, sia perché tendono ad essere contratte e meno colorate ( a causa della diversa illuminazione ambientale).
In generale tutti i vari tipi di anemoni sono degli splendidi soggetti, che di giorno spesso rimangono inosservati. Se si ha pazienza è possibile vederli catturare con i loro tentacoli piccoli organismi in sospensione e portarseli alla bocca.


Una delle immagini più carine è quella dell’attina e del paguro, che vivono in simbiosi. Anche questo tipo di foto è veramente difficile da fare di giorno (se non altro perché le attinie tendono a rimanere chiuse).


L'immersione notturna può regalare una visione diversa dello stesso ambiente visto di giorno, un ambiente che in gran parte si trasforma molto di più di quanto si possa pensare.
Ricordatevi di guardare e non toccare, tutte le attinie sono urticanti.

venerdì, agosto 18, 2006

La Tabella 6 del US Navy

La tabella 6 U.S. Navy è la metodica di trattamento più comunemente usata per i subacquei che soffrono di MDD (malattia da decompressione).
Essa consiste nell'alternare, in camera iperbarica, brevi periodi di respirazione di aria e lunghe fasi di respirazione di ossigeno al 100% .
Questo trattamento, sviluppato dall' U.S. Navy per i suoi subacquei, è molto efficace e consente all'organismo, attraverso la decompressione ed il lento ritorno verso la pressione ambiente, di rilasciare gradualmente l'azoto in eccesso. Inoltre, la respirazione di elevate concentrazioni di ossigeno sotto pressione, determina un gradiente di pressione parziale del gas inerte (azoto) tale, da aumentarne la velocità di eliminazione dai tessuti corporei. La fase di trattamento dura complessivamente 4 ore e 45 minuti a due diverse "profondità" principali di pressurizzazione in camera iperbarica:


  1. 60 piedi (18 metri) per 1 ora e 15 minuti, respirando ossigeno al 100% press. parz. O2 = 2,8 bar (periodi di 20' alternati da 5' d'aria)
  2. Lenta risalita (0,3 mt./min.) 30 minuti fino a 30 piedi (9 metri) respirando ossigeno al 100%
  3. Permanenza a 30 piedi ( 9 metri) per 2,5 ore respirando alternativamente aria e ossigeno al 100% (15' e 60')
  4. Risalita lenta in 30 minuti fino a pressione ambiente respirando ossigeno al 100%.

Quando necessario, vale a dire in caso di sintomi particolarmente persistenti, il trattamento può essere esteso per tempi più lunghi, in modo da fornire al paziente una maggiore esposizione all'ossigeno. Tuttavia, per i polmoni ed il sistema nervoso vi sono limiti di tempi d'esposizione alle elevate concentrazioni di ossigeno che, nel corso di un singolo trattamento, per motivi di sicurezza, è bene non superare.

(Estratto dalla rivista" ALERT DIVER" di DAN EUROPE.)


clicca quì per l'elenco completo di tutti i centri iperbarici Italiani

mercoledì, agosto 16, 2006

I limiti dei Brevetti

Gli anni ottanta hanno rappresentato l'inizio vero e proprio della subacquea moderna con la nascita di moderne attrezzature, in particolare del GAV così come è concepito oggi, che ha permesso ad un pubblico più vasto di praticarla in sicurezza senza essere dei super uomini, come invece avveniva nei decenni precedenti quando sott'acqua ci andavano soltanto i professionisti per fare i coralli, le spugne, i cacciatori di cernie, perché all'epoca andare sott'acqua con bombole e fucile era permesso.

Alla fine degli anni ottanta nacque la subacquea ricreativa praticata dai ragazzi, dalle donne ed anche da gente più anziana, parallelamente allo sviluppo dei materiali è nato anche il sistema didattico e con esso si svilupparono i primi corsi sub, furono insegnati i concetti fondamentali per andare sott'acqua in sicurezza, non c'erano più subacquei che si immergevano al buio senza conoscere queste nozioni oppure le conoscevano in maniera approssimativa, per sentito dire, come avveniva 10/20 anni prima.

Negli anni novanta, approdarono in Europa le didattiche Americane ed anche in Italia, dove esistevano già didattiche nazionali e queste contribuirono ancora di più allo sviluppo di questo sport con il loro sistema didattico innovativo come l'uso da subito dell'attrezzatura ARA senza dover passare prima da una serie di lezioni a corpo libero più faticose previste nel sistema didattico nazionale.

Nell'anno duemilasei esistono decine di didattiche, nazionali ed internazionali, che garantiscono con il loro sistema didattico , più o meno uguale , uno standard di sicurezza direi accettabile, anche se io penso che questo standard di sicurezza non viene dato dall'Agenzia didattica di appartenenza ma soltanto dall'abilità del singolo istruttore quando effettua i corsi ; esistono vari livelli di brevetto che permettono al subacqueo di crescere fino ai livelli più alti , ma qui io mi soffermerei su alcuni aspetti che andrebbero secondo me migliorati. Il brevetto da solo non può dimostrare l'effettiva preparazione del subacqueo che ne è in possesso, perché per mia esperienza ho incontrato Open con 50 immersioni ed Advanced con sole 15 immersioni all'attivo, Open molto più tranquilli in acqua rispetto ad alcuni loro colleghi con il brevetto più alto, ma non è assolutamente colpa loro, ma del sistema didattico perché i requisiti di accesso ai corsi successivi non sono assolutamente sufficienti, perché un Open dopo 4 esercitazioni in piscina e 4 esercitazioni in acque libere entro i 18 metri, può andare da subito ai 30 metri previsti nel corso successivo e durante il corso successivo con un solo tuffo a 30 metri può venir considerato un subacqueo avanzato che può addirittura accedere a corsi ancora più impegnativi come il Rescue (salvamento) o il Deep (immersione profonda a 45mt.), teoricamente un sub con soltanto 20 immersioni può arrivare ad ottenere una certificazione che lo abilita ad immergersi a 45 metri di profondità, la sicurezza secondo me non viene assolutamente rispettata in questo modo e vedo questo sistema di certificazioni troppo commerciale.

Per fortuna prevale tra molti sub il buon senso e l'amor proprio, perché molti allievi Open mi chiedono di voler fare esperienza con immersioni aggiuntive a quelle previste dal corso effettuato, prima di intraprendere il corso successivo che lo affronteranno quando veramente si sentono preparati e tranquilli ed anche gli istruttori dovrebbero fare la loro parte, cercare di vedere nell'allievo non un cliente da liquidare il prima possibile per farne subito un altro, ma un soggetto da seguire , da curare e trasformarlo con il dovuto tempo in un bravo e consapevole subacqueo, ma sappiamo anche che tutto questo può essere possibile soltanto all'interno delle associazioni subacquee dove l'istruttore fa il suo lavoro per pura passione e non proprio per il vile denaro, mentre nei Diving Center la realtà è, purtroppo, completamente diversa per i motivi che tutti noi possiamo facilmente immaginare. Un corsista Open, necessita dopo il corso di almeno altre 10 immersioni sui 20 metri prima di accedere al corso avanzato, durante il corso avanzato dobbiamo aumentare le immersioni profonde da 1 ad almeno 5, dopo il corso, il subacqueo avanzato dovrebbe arrivare a 30 immersioni totali al suo attivo per accedere al primo corso di una certa difficoltà che è il corso Rescue (salvamento), qui si richiedono almeno 4 immersioni in acque libere, il sub poi continua a farsi esperienza e quando arriva ad avere 50 immersioni di vario genere al suo attivo può tranquillamente affrontare un corso impegnativo come il Deep (immersione profonda) che lo abilita a fare immersioni entro i 45 metri anche fuori curva e con eventuali tappe di decompressione, ed anche qui non possono bastare soltanto 2 immersioni per avere il brevetto ma almeno 5, alla fine il sub che un tempo era un Open ora può sicuramente intraprendere la carriera dell'insegnamento con il corso Divemaster che dovrebbe richiedere l'impegno di un' intera stagione di immersioni da guidare e di corsi da seguire all'interno di un Diving Center o di un'associazione subacquea e poi finalmente dopo almeno due anni di vita dura da Divemaster, se il sub se la sente, può affrontare l'ultimo scalino per arrivare a fare l'istruttore.

Per concludere dovrebbero esistere brevetti che oltre a dimostrare l'addestramento effettivamente fatto dal sub dovrebbero anche dimostrare la sua effettiva esperienza maturata , le ore che il sub ha veramente trascorso sotto il mare.

Riccardo (Bussola)

martedì, agosto 15, 2006

Due risate per Ferragosto

Per tutti coloro che sono a casa a lavorare
anzichè in vacanza a divertirsi,

un piccolo contributo di buonumore
con
alcune barzellette più o meno vecchie ma sempre valide

e battutine più o meno sceme ma sicuramente divertenti!!

..........naturalmente inerenti al mare!!


Buon Ferragosto da ì Luce

lunedì, agosto 14, 2006

le Grotte del Boccale

Premetto che non stò parlando del boccale di birra, ma di un altro sito di immersione da terra della costa livornese, che non ho ancora pubblicizzato, per darvi il tempo di digerire tutto quello che ho detto di Calafuria.

Molti di voi conosceranno questo luogo, ma io mi rivolgo a tutti coloro che non ci sono ancora stati, si trova a 300 metri da Calafuria andando verso Livorno, prende il nome dal Castel Boccale che si erge sopra la scogliera e ristrutturato di recente, sotto il castello c'è una caletta con una piccola piscina ritagliata tra gli scogli, ideale per entrare in acqua e vestire l'attrezzatura senza che le onde e la corrente disturbino, poi da li si parte e con qualche colpo di pinna si esce in mare aperto.
La discesa dalla strada è più o meno come quella per scendere a Calafuria, il luogo è interessante principalmente per la presenza di 2 grotte che io ho sempre chiamato Grottone e Grottino, vediamo in dettaglio di cosa si tratta:

GROTTONE
Immersione direi impegnativa, sia per la distanza che per la profondità del luogo, appena usciti dalla piscina ci si immerge subito a 5 metri di profondità ed iniziamo a navigare per 210° di bussola sopra un fondale che degrada dolcemente fino a 13 metri e pieno di anfratti, dopo 15 minuti di pinneggiata tranquilla arriviamo alla sommità di una cigliata che scende fino a 35 metri di profondità, molto bella e piena di aragoste e corallo rosso, vi consiglio di andare giù subito e soffermarcisi magari durante la risalita, arrivati alla base della cigliata, vedrete una zona buia che non è altro che l'apertura della grotta che la noterete soltanto quando accenderete la vostra torcia, entrate cautamente perché il fondo è melmoso, l'apertura comunque è ampia, la grotta tende a salire per almeno 5 metri e sulla sommità è visibile del corallo rosso, si torna indietro uscendo ovviamente dalla grotta, risalendo la cigliata (con calma, perché c'è da vedere molto) e una volta arrivati in cima riprendere la navigazione per 30° di bussola per il rientro.
Data la difficoltà dell'immersione è consigliabile non portare subacquei Open (per i limiti del brevetto) almeno Advanced esperti.

GROTTINO
Immersione molto più semplice della precedente perché più vicina e meno profonda, ottima anche per subacquei alle prime armi.
Usciti dalla piscina verso il mare aperto ci si immerge subito a 5 metri ed iniziamo a navigare per 240° di bussola sempre su un fondale che degrada dolcemente fino ai 15 metri, dopo 10 minuti di pinneggiata tranquilla arriviamo alla sommità di una cigliata che scende, non in modo netto come la cigliata del grottone, fino ai 40 metri, ma arrivati a 18 metri si apre una spaccatura molto simile ad altre e quindi anche difficile da trovare, con l'apertura grande poco più del volume occupato dal sub ma comunque ben accessibile, una volta entrati si apre una grotta che man mano si scende diventa sempre più grande, l'uscita è sei metri più in basso a 24 metri di profondità, molto ampia e molto più grande dell'ingresso, una volta usciti, si può risalire la cigliata oppure proseguire a scenderla fino alla base a 40 metri, il rientro verso terra è a 60° di bussola; anche in questa grotta è presente corallo rosso e c'è la concreta possibilità di trovare qualche astice, animale rarissimo in questa zona a differenza delle aragoste che invece abbondano, anche se piccole.

Riccardo (bussola)

sabato, agosto 12, 2006

il lato positivo del "LIBECCIO"

Cos'è quella "COSA" che ci impedisce di immergersi per 365 giorni all'anno?

voi direte: il lavoro, l'influenza, gli impegni familiari e molte altre cose, ma dal punto di vista prettamente "naturale" io direi il Libeccio, quell'antipatico vento che soffia da sud-ovest, che ci fa arrabbiare il mare e che stamani, per questo motivo, mi ha "bruciato" un'immersione di corso, ovviamente a Calafuria, permettendomi però di scrivere questo articolo come sfogo alla frustrazione.

Il proverbio dice che: "non tutti i mali vengono per nuocere", perché il Libeccio è fondamentale per la salute del nostro mare, con il suo forte soffiare rimescola le acque che durante l'estate si stratificano in due stra
ti , una parte superiore calda (22°C) di circa 15/20 metri di profondità, di densità più bassa rispetto allo strato sottostante che è più freddo (14/15 °C) e tra loro una linea immaginaria chiamata "termoclino".

D'estate è facile trovare nei primi 15 metri, ciuffi di mucillagine qua e là sul fondo che soffocano tutto ciò che ricoprono, perchè quest'alga trova tutti gli ingredienti necessari al suo sviluppo: luce solare, temperatura calda, composti chimici azotati, salinità, condizioni favorevoli che invece non trova sotto il termoclino. L'effetto del forte vento non si sente a 40 metri di profondità, ma è importante che si senta nei primi 15 metri per poter rompere la barriera del termoclino e permettere il rimescolamento dei due strati con l'obiettivo di "raffreddare" lo strato superficiale e ridistribuire tutti i nutrimenti nell'intero volume di acqua, e così il mare prende con il Libeccio la classica boccata d'aria per rimanere vivo e vegeto.


Cerchiamo di amare questo vento, anche se ci impedisce di andare in acqua per almeno tre giorni, lui tiene pulita e viva la nostra palestra.

Restiamo a guardare l'affascinante mare arrabbiato respirando a pieni polmoni tutto lo iodio che il vento tira fuori dal grande specchio d'acqua.


Riccardo (Bussola)



Parliamo di fotografia (Terza parte)


Durante una gita in barca avrete sicuramente notato che allontanandovi dalla costa , approssimandovi ad un fondale maggiore, il colore del mare si fa sempre più blù. Così , anche durante un’immersione, mano a mano che scendiamo in profondità, l’ambiente assume un tono azzurrognolo Le motivazioni vanno ricercate in quello che si chiama "assorbimento selettivo della luce" che è il motivo principale dell’effetto monocromatico delle nostre foto subacquee.
Per capire il fenomeno proviamo a fare un passo indietro e ,non me ne vogliano i tecnici ,ma in modo semplice proviamo ad affrontare l’argomento.
Il nostro occhio percepisce solo una parte della radiazione luminosa ,ossia della luce, che ci circonda e questa porzione è"formata" dall’insieme di tutti i colori dell’iride . Se facciamo passare un raggio di luce attraverso un prisma di vetro,osserviamo che all’uscita ,la luce, è scomposta nelle sue "parti" cioè escono tanti raggi di luce colorata come un arcobaleno dal rosso al violetto. L’acqua, nei confronti della luce , si comporta come un filtro che ne assorbe i colori in misura differente da colore a colore : in pochi metri già il rosso svanisce, seguito poi dall’arancio,giallo,verde ed infine il blù. Quando ci troviamo sopra un fondale di oltre 25mt con buona visibilità , quindi, l’unico colore che si può vedere è l’azzurro, poiché gli altri colori saranno già svaniti trasformatisi in calore, e che in varie tonalità di celeste ci accompagna in tutti i mari anche con profondità abissali.
Utilizzando una sorgente luminosa, ripristiniamo i colori naturali ma , l’assorbimento selettivo, farà sentire il suo effetto anche in questo caso, fotografando con il flash un soggetto posto ad un paio di metri, il lampo per giungere sino all’obbiettivo, deve percorrere una distanza di circa 4mt che gli farà perdere una buona quantità di dominante rossa. Per ovviare a tale inconveniente, esistono appositi filtri ma , se possibile , è sempre meglio avvicinarsi il più possibile al soggetto di modo che la minima quantità d’acqua interposta fra flash-soggetto-fotocamera, minimizzi gli effetti deleteri di questa distorsione.Bisogna anche aggiungere che l’occhio risente in misura relativamente modesta dell’assorbimento selettivo della luce , infatti la visione umana , differentemente dalla ripresa video, è un misto di informazioni ottiche elaborate dal cervello che corregge l’immagine ottica sommandola ad una vista mentale ,ripristinando quindi alcuni "punti"come esso meglio li riconosce.Difficilmente dunque in pochi metri d’acqua saremmo capaci di capire veramente cosa vede la fotocamera;tra le varie tarature delle digitali comunque esiste anche la possibilità di impostare la "scena fotografica": :ritratto,paesaggio,tramonto,e , per alcune anche foto sub.
Sistemi che filtrano elettronicamente la luce, e nelle modalità tramonto o foto sub ,addolciscono o sovraccaricano appositamente con quei colori che nel nostro impiego sono così flebili.
Il ritocco finale, poi , sarà come sempre l’apice di tutti gli sforzi che abbiamo fatto e che talvolta ci rende un po’ più contenti e orgogliosi di noi stessi.
La trattazione di questo argomento dovrebbe continuare con alcuni cenni sulla "temperatura colore" e "assorbimento di luce" che , per non annoiare i lettori vedremo di spiegare in una prossima occasione.

Vittorio (Archimede).

venerdì, agosto 11, 2006

Subacquea: meglio una buona forma fisica

La passione per le immersioni include anche sforzi inevitabili, trasportare l’attrezzatura da casa fino all’auto e successivamente dal parcheggio al diving o alla barca, anche se pochi metri, rappresentano un percorso da affrontare.

Con l’aiuto dei comodi borsoni trolley si
diminuisce lo sforzo, ma poiché le bombole e i pesi non si spostano da soli, è bene quindi tenersi un pò in forma per evitare strappi o dolori articolari e muscolari.

Essere allenati, ovvero praticare esercizio fisico, aumenta l’efficienza dell’apparato cardiocircolatorio, riduce il rischio di problemi cardiaci, oltre che aiutare a bruciare i grassi.


Non serve dover praticare sport agonistici o effettuare faticose sedute in palestra, è sufficiente fare un pò di ginnastica.
Per rafforzare i muscoli delle gambe si possono effettuare degli affondi, magari tenendo dei manubri in mano per aumentare lo sforzo.

Ottimo sarebbe, fare qualche girata in bicicletta, da preferirsi alla corsa a piedi che a volte è causa di piccoli traumi alla schiena, anche il nuoto e molto anaerobico e completo per tutta la muscolatura del corpo.


Inoltre sarebbe buona abitudine effettuare per
iodicamente alcuni esercizi di stretching da svolgere anche in casa, ma attenzione a non esagerare, mantenete solo le tensioni che sentite essere adatte a voi.

Questi esercizi sono indicati per dare sollievo ai muscoli doloranti della schiena (zona lombare) ma favoriscono anche spalle, dorso e collo.
Per ottenere i risultati migliori bisognerebbe eseguirli ogni notte prima di andare a dormire.

Il nostro sottomarino è quasi pronto!

Scusatemi, sono un distrattone.
Mi sono dimenticato di ricordare che Lunedi scorso siamo passati al cantiere per vedere lo stato dei lavori del nostro nuovo sottomarino.


Devo dire che siamo abbastanza contenti è quasi pronto. Avevano promesso la consegna entro il 15 Agosto, ma si sà le date sono sempre relative.

Oh, ricordatevi che si è detto di dividere il costo in parti uguali.

Riccardo sei arrivato appena in tempo per pagare la tua parte.

giovedì, agosto 10, 2006

l'undicesimo motivo x andare a Calafuria


1)
2)
3)
... per i primi 10 motivi,
... leggere due post più in basso.

11) perchè i massi sotto la torre
sono sempre pieni di maschere,
bombole, pinne, belle gnocche, ecc......ecc......

Ci si vede a Calafuria!!

Ciao a tutti da ì Luce

Test Video Subnormale

L'affascinante video della bambola gigante segnalato da ìLuce, mi ha messo in mente di provare il server video di google per appoggiarci i nostri filmati.
A parte la qualità ed il contenuto, vorrei sapere se vedete il filmato.
Chiaramente solo quelli con ADSL.



Direi che potrebbe essere il momento di passare anche al Video.
Questo è il pezzo di video che ha girato Vittorio a Portofino nella parte finale dell'immersione.Quello a sinistra è Federico, mentre io sono quello davanti.




Inoltre lo preferite a dimensione normale , oppure ingrandita?

Un nuovo contributor per il nostro Blog.

Buonasera, mi presento:

Mi chiamo Simi Riccardo, livornese, ma di provincia. Voglio precisare, amico de 'i Luce come dite voi, perchè con lui ho fatto alcune immersioni , insieme anche agli altri ragazzi del gruppo di Firenze.

Mi ha detto di scrivervi per farmi conoscere da voi e per prendere i primi contatti. Come ho detto in precedenza, ho visto il Blog e ne sono rimasto positivamente colpito, perchè ho notato che il motore che muove tutto è soltanto la grande passione per la subacquea che voi dimostrate nei vari articoli, siete aperti a tutti a prescindere dalle didattiche di appartenenza e dai livelli conseguiti e presentate il tutto in maniera molto simpatica e burlonesca.
Non cercate di pubblicizzare nessuno in particolare e riuscite a pubblicizzare tutti, buoni o cattivi come suol dirsi , tenendo sempre al centro dell'attenzione il divertimento.
Io sono un amante di Calafuria, che voi senz'altro conoscerete, e quindi colgo l'occasione per scrivere un mio primo miniarticolo sull'argomento.

DIECI MOTIVI PER IMMERGERSI A CALAFURIA

1) Perchè è ben accessibile da terra.
2) Perchè è bella sopra e sotto.
3) Perchè con il suo fondale degradante, è ottima per i corsi dal livello Base fino ai livelli avanzati, ma sopratutto non si va oltre i 40 - 45 metri che è più sicuro.
4) Perchè dopo il corso Base, è un'ottima palestra per farsi le "ossa", senza dovere per forza montare subito su gommoni o barche che sono immersioni più impegnative.
5) Perchè anche un OPEN può vedere il corallo, in alcuni punti è già presente a 20 metri.
6) Perchè qui si entra anche con l'onda lunga, mentre il gommonauta non parte nemmeno, e l'immersione si fa uguale.
7) Perchè sotto ci sono moltissimi punti di riferimento ( canale, scogli bianchi, etc...) ed è impossibile perdersi.
8) Perchè le pareti sono a picco, colorate, ricche di anfratti, tane , piccole grotte e aragoste.
9) Perchè dopo l'immersione ci sono gli scogli per prendere il sole.
10)Perchè c'è il Bar , si beve e si mangia.

Questo è quello che penso, se qualcuno ha da dire qualcosa in contrario si faccia pure avanti, io sono a disposizione per eventuali chiarimenti e dibattiti.

Per adesso vi saluto, cercherò in futuro di farmi sempre più vivo.

Simi Riccardo

Un Full Day molto particolare - 7 Agosto 2006

Partecipanti: Mauro, Vittorio(fotografo) e Federico (fotografo)

Questo lunedì, siamo partiti alla volta di Portofino con tuffo programmato insieme al diving Abyss.
La meta è la secca Isuela, ma purtroppo una volta arrivati, la boa è occupata da un'altra barca di sub.Si ripiega quindi per la vicina grotta dei gamberi, un'immersione che dovrebbe essere molto particolare.


Appena tuffati, ci portiamo rapidamente intorno ai 20 metri, passando tra piccole (ma fetenti) medusine. Una murena già ci aspetta proprio sotto il punto di discesa. Non viene molto considerata e tutti si parte verso una spacca che ci porta ad oltre 40 metri.


Se vuoi vedere come l'immersione continua clicca quì

mercoledì, agosto 09, 2006

C'è della roba abbastanza grande nel mondo

Spero che i visitatori del Blog
"SUBnormali-TEAM"
mi perdoneranno per questo post
non di certo inerente alla subacquea!!
ma ne sono rimasto affascinato e
volevo dividere l'emozione con gli altri.

è un filmato veramente bello e particolare!!

(ascoltate anche la base musicale)

Ciao da ì Luce


Giant Girl Doll

There's some pretty great stuff in the world.
( C'è della roba abbastanza grande nel mondo.)

clicca quì per vedere il filmato

I benefici psicofisici della subacquea

Per i non addetti ai lavori, per coloro che sono soltanto normali e non sono ancora entrati nel mondo variopinto dei SUBnormali, l'attività subacquea è soltanto uno sport pericoloso, fatto da gente che ama il rischio più di ogni altra cosa, ma non è tutta colpa loro, perché a farli ragionare così c'è ben altro, a cominciare dalla stampa, che quando avviene un incidente mortale ai danni di un sub, scrive a lettere cubitali: "MUORE SUB" punto e basta.

Non ci si sofferma mai a scrivere in maniera dettagliata come sono andate veramente le cose, perché magari il sub in questione ha fatto di tutto per morire, era a 80 metri con aria nelle bombole (tossica a quella profondità), usava il secchio al posto del gav ed era solo, (fatto realmente accaduto), quindi per colpa di un temerario tutto il movimento subacqueo viene messo clamorosamente in discussione.

Ma coloro che sono subacquei da tempo, sanno che le cose non stanno proprio così, ma vallo a spiegare a quelli che sott'acqua non hanno mai messo la testa, neanche nella loro vasca da bagno, inoltre sanno anche, che questo sport, hobby, passione, divertimento, scacciapensieri, se fatto con cervello e rispettando tutte le regole che ci sono state insegnate durante i corsi, può senza ombra di dubbio, ritenersi uno sport sicuro almeno quanto gli sport di massa come il ciclismo ed il calcio.

Io ritengo che la subacquea offra ancora di più a chi la pratica, rispetto ad altri sport, per cominciare si può classificare come uno sport di squadra per l'alta capacità di aggregazione che riesce ad avere, non c'è competizione perché nessuno deve arrivare primo ad un traguardo o deve segnare un gol più dell'altro, anche se qui potrei aprire una parentesi, infatti talvolta sentiamo frasi tipo "sono sceso due metri più di te" oppure "ho 10 bar più di te in bombola", ma questo rientra nella normalità, quando dopo l'immersione, sotto l'effetto dell'azoto, ci si rilassa e ci si prende in giro per fare due risate, pur sapendo che essere bravi subacquei non significa andare più fondi possibile, ma riuscire a rispettare tutte le regole che ci sono state insegnate; la squadra che è in immersione lavora unita per un unico obiettivo , quello di terminare l'immersione in sicurezza e ritornare tutti a terra senza che ci siano stati problemi.

Ci sono benefici sotto l'aspetto psicologico, perché il dover continuamente controllare il manometro, il computer, la bussola, il compagno e tutto ciò che ci circonda migliora l'autocontrollo, riuscire a portare a termine positivamente l'immersione aumenta l'autostima, il trovarsi immerso in un ambiente diverso da quello abituale, dove si sente soltanto il rumore del nostro respiro, ci fa dimenticare tutti i problemi come se fossero stati momentaneamente chiusi a chiave dentro un cassetto, ci si sente rilassati e concentrati soltanto su quello che stiamo facendo e vedendo.

La subacquea è uno sport per tutti, per i ragazzi, per le donne, per i meno giovani, per quelli un po’ più in carne e quindi meno allenati e soprattutto per i diversamente abili che nell'ambiente acquatico non trovano più barriere da scalare, non sono richieste prestazioni da Superman o da record del mondo, perché le moderne attrezzature aiutano molto; nonostante tutto facciamo pur sempre una certa attività fisica che giov
a alla nostra salute.

L'unico problema di questo sport è che per fare un'ora di immersione se ne vanno via altre 8 per prepararsi e per rimettere tutto a posto, ma quando c'è la passione tutto è possibile…….buone immersioni a tutti.

Riccardo (CisanSub) simiricc@inwind.it

martedì, agosto 08, 2006

Un'immersione di corso

Dopo tre giorni di Libeccio, diamo al mare appena un giorno per calmarsi del tutto, e domenica 6 agosto 2006 decidiamo di andare a Calafuria per fare un'immersione di corso.

Colui che deve essere addestrato è un mio omonimo, Riccardo di Vada, che possiede già il brevetto Basic-Open-Water-Diver
di un'altra didattica (abilitato ad immergersi max. a 12 metri accompagnato da una guida o istruttore), preso lo scorso anno in vacanza e che ha deciso di estenderlo fino all'Open-Water-Diver, così da potersi poi immergere entro i 18 metri senza dover essere accompagnato da un divemaster o da un istruttore.

Di fronte non ho un SUBnormale vergine, ma un individuo che ha già fatto 4 immersioni in acque libere e con una lunga carriera di apneista alle spalle e questo mi rende la vita più facile.

Insieme a noi due è presente anche il mitico Franco, l'uomo più importante del CisanSub, senza il quale non potremmo fare assolutamente niente, il nostro uomo tuttofare, caricatore di bombole, revisionatore degli erogatori, revisionatore dei gav, grande e preciso custode della sede (direi anche estremamente pignolo), età 65 anni, pensionato ma con lo spirito di un ventenne, ma sopratutto brevettato Advanced da appena 5 anni..... il che vuol dire che ha deciso di diventare SUBnormale a 60 anni suonati.....che gran spirito!!

Arriviamo a Calafuria di primo mattino e stranamente riusciamo subito a trovare posto per parcheggiare la macchina, il mare è calmo perché spira la tramontana, c'è il sole ed anche tutti i presupposti per fare una buona immersione.

Dopo avere montato i gruppi, faccio un veloce briefing a Riccardo e Franco e poi tutti in acqua in mezzo al canale, indossiamo le attrezzature in superficie e poi dopo l'OK ci immergiamo velocemente a 4 metri sopra l'unico tratto di sabbia che c'è all'interno del canale.

La cosa che mi colpisce immediatamente è l'estrema limpidezza dell'acqua, non me la sarei aspettata così dopo la libecciata dei giorni precedenti ed anche la totale assenza di risacca, che di solito è presente nel canale, ci sono quindi le migliori condizioni per fare gli esercizi senza dovere dondolare come se fossimo sull'altalena.

Franco con il suo inseparabile bombolone da 18 litri, perchè consuma come una Ferrari quando và a 300 all'ora, girella intorno a noi e aspetta, intanto mi fa da assistente mentre io faccio fare gli esercizi a Riccardo.

Dopo 30 minuti di massacro (togliere e rimettersi la maschera, la cintura, il gruppo e respirazione a due con unico erogatore e con FAA), decido che per oggi con gli esercizi può bastare, e incominciamo la passeggiata subacquea andando verso i 180 gradi, costeggiamo la punta sinistra del canale ed entriamo, per così dire in mare aperto, attraversiamo un pianoro sabbioso dove sono presenti alcuni spirografi e dei ciuffi di posidonia, nonchè numerose triglie che scandagliano il fondale con i loro baffi bianchi ed incontriamo gli scogli, siamo a 13 metri di profondità, questo tratto pianeggiante ci accompagna per una trentina di metri e poi arriviamo alla sommità della parete, iniziamo a scendere e accendiamo le torce per iniziare a vedere negli anfratti della parete, arrivati a 17 metri sembra di entrare in frigorifero perchè attraversiamo un termoclino molto netto e la visibilità si fà sempre più scarsa. A 18 metri dovrei fermarmi perché ho con me l'allievo di primo livello, ma siccome stà consumando veramente poco ed è estremamente tranquillo, decido di premiarlo e lo porto a 22 metri per fargli vedere il suo primo rametto di corallo, guardo sotto e vedo soltanto un muro bianco.

Quando Riccardo mi segnala 110 bar si inizia la risalita di questa bella parete, che scende fino ai 35 metri, ed arrivati sulla sommità a 13 metri vedo il tordo più grosso che io abbia mai visto a Calafuria, peccato non averci avuto la macchina fotografica, adesso è giunto il momento di tornare indietro navigando intorno ai 30 gradi per ritornare nel canale, siccome Riccardo e Franco hanno sempre aria a disposizione, e l'acqua si è fatta decisamente più calda, faccio il giro largo e li porto agli scogli bianchi che si trovano subito dopo avere girato la punta destra del canale, siamo ad una profondità di 9 metri e tra i sassi vediamo molta vita, molti saraghi e molti muggini. Riccardo mi segnala i 50 bar allora rientriamo nel canale e risaliamo fino ai 5 metri per la sosta di sicurezza che dura anche più del dovuto e dopo 80 minuti di immersione usciamo dall'acqua molto soddisfatti e nemmeno tanto infreddoliti.

Dopo un veloce debriefing, rifacciamo le nostre borse e risaliamo faticosamente sopra, vorremmo restare ancora sugli scogli di Calafuria a godersi il sole e la giornata abbastanza fresca, per essere d'Agosto, ma...... come si sa la moglie di Franco a mezzogiorno in punto butta la pasta e lui non può assolutamente farla raffreddare, facciamo comunque in tempo a prendere qualcosa da bere al bar e poi via verso il circolo a scaricare tutta l'attrezzatura.

Riccardo (CisanSub) simiricc@inwind.it

lunedì, agosto 07, 2006

Perchè diventare SUB?


Vi siete mai chiesti perchè improvvisamente delle persone normali improvvisamente decidono di diventare dei SUBnormali? Quali sono i motivi che spingono tutti questi "terrestri" ad entrare in un ambiente decisamente diverso e misterioso?

I motivi possono essere svariati.
Secondo gli scenziati, esiste dentro ognuno di noi, nel nostro inconscio, il desiderio primordiale di ritornare all'origine, di ritornare laddove eravamo prima di arrivare su questa terra, nel luogo dove per nove mesi abbiamo galleggiato, in un ambiente liquido, caldo e protettivo.
Il senso di benessere che proviamo durante l'immersione è paragonabile, sempre secondo questi luminari, al benessere che provavamo quando eravamo nella pancia della nostra mamma (senza l'obbligo ovviamente di guardare il manometro ed il profondimetro).

Tutto questo può essere più o meno condivisibile, ma esistono secondo me anche molti altri motivi più pratici.
Nei miei primi 5 anni da istruttore ho avuto allievi di diversa età, di diversa istruzione, di varie professioni ed ognuno di loro ha avuto un motivo per avvicinarsi a questo particolare sport.

L'Apneista di lunga data che cerca di estendere i suoi orizzonti, perchè si è annoiato a tornare continuamente in superficie per prendere aria e perchè ha deciso di far vivere i pesci, sostituendo il suo fucile con la macchina fotografica o la videocamera, perchè sott'acqua gli piace starci.
Lo studente universitario, biologo marino, perchè se vuole laurearsi deve per forza prendere un brevetto sub.
L'amico di un sub, che è stato convinto.
C'è chi è stato in vacanza nei mari tropicali, ha fatto lo snorkeling, ha visto i sub con le bombole, ne è rimasto affascinato, ma là non ha avuto ne il tempo e neanche la voglia di prendere il brevetto, è rientrato in patria e si è rivolto al primo istruttore che ha trovato per brevettarsi con la dovuta calma.
C'è chi gli è capitata tra le mani la rivista subacquea mentre era nella sala di attesa del dentista e ne è rimasto colpito.
C'è chi è in piscina a fare le vasche a nuoto e vede nella corsia accanto un gruppo di allievi sub che fanno gli esercizi di corso, e chiede informazioni prima di andare via.
Oppure chi, come me, vede un volantino alla mensa durante la pausa pranzo, viene folgorato, e dice....lo faccio! un secondo prima non ci pensavo minimamente a questo sport, ma ora ho deciso, lo faccio!!! tanto per fare qualcosa di nuovo durante questo lungo inverno....feci il mio primo corso SUB senza un motivo particolare, solo per fare qualcosa di nuovo.
C'è chi lo fa per conoscere i propri limiti, c'è chi è attratto dall'ignoto, ma un motivo ci deve pur essere.

A questo punto mi rivolgo ai SUBnormali, ditemi quale motivo vi ha spinto ad intraprendere questa carriera subacquea, facciamo un sondaggio e vediamo cosa viene fuori.

Riccardo (CisanSub) simiricc@inwind.it


L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...