mercoledì, agosto 16, 2006

I limiti dei Brevetti

Gli anni ottanta hanno rappresentato l'inizio vero e proprio della subacquea moderna con la nascita di moderne attrezzature, in particolare del GAV così come è concepito oggi, che ha permesso ad un pubblico più vasto di praticarla in sicurezza senza essere dei super uomini, come invece avveniva nei decenni precedenti quando sott'acqua ci andavano soltanto i professionisti per fare i coralli, le spugne, i cacciatori di cernie, perché all'epoca andare sott'acqua con bombole e fucile era permesso.

Alla fine degli anni ottanta nacque la subacquea ricreativa praticata dai ragazzi, dalle donne ed anche da gente più anziana, parallelamente allo sviluppo dei materiali è nato anche il sistema didattico e con esso si svilupparono i primi corsi sub, furono insegnati i concetti fondamentali per andare sott'acqua in sicurezza, non c'erano più subacquei che si immergevano al buio senza conoscere queste nozioni oppure le conoscevano in maniera approssimativa, per sentito dire, come avveniva 10/20 anni prima.

Negli anni novanta, approdarono in Europa le didattiche Americane ed anche in Italia, dove esistevano già didattiche nazionali e queste contribuirono ancora di più allo sviluppo di questo sport con il loro sistema didattico innovativo come l'uso da subito dell'attrezzatura ARA senza dover passare prima da una serie di lezioni a corpo libero più faticose previste nel sistema didattico nazionale.

Nell'anno duemilasei esistono decine di didattiche, nazionali ed internazionali, che garantiscono con il loro sistema didattico , più o meno uguale , uno standard di sicurezza direi accettabile, anche se io penso che questo standard di sicurezza non viene dato dall'Agenzia didattica di appartenenza ma soltanto dall'abilità del singolo istruttore quando effettua i corsi ; esistono vari livelli di brevetto che permettono al subacqueo di crescere fino ai livelli più alti , ma qui io mi soffermerei su alcuni aspetti che andrebbero secondo me migliorati. Il brevetto da solo non può dimostrare l'effettiva preparazione del subacqueo che ne è in possesso, perché per mia esperienza ho incontrato Open con 50 immersioni ed Advanced con sole 15 immersioni all'attivo, Open molto più tranquilli in acqua rispetto ad alcuni loro colleghi con il brevetto più alto, ma non è assolutamente colpa loro, ma del sistema didattico perché i requisiti di accesso ai corsi successivi non sono assolutamente sufficienti, perché un Open dopo 4 esercitazioni in piscina e 4 esercitazioni in acque libere entro i 18 metri, può andare da subito ai 30 metri previsti nel corso successivo e durante il corso successivo con un solo tuffo a 30 metri può venir considerato un subacqueo avanzato che può addirittura accedere a corsi ancora più impegnativi come il Rescue (salvamento) o il Deep (immersione profonda a 45mt.), teoricamente un sub con soltanto 20 immersioni può arrivare ad ottenere una certificazione che lo abilita ad immergersi a 45 metri di profondità, la sicurezza secondo me non viene assolutamente rispettata in questo modo e vedo questo sistema di certificazioni troppo commerciale.

Per fortuna prevale tra molti sub il buon senso e l'amor proprio, perché molti allievi Open mi chiedono di voler fare esperienza con immersioni aggiuntive a quelle previste dal corso effettuato, prima di intraprendere il corso successivo che lo affronteranno quando veramente si sentono preparati e tranquilli ed anche gli istruttori dovrebbero fare la loro parte, cercare di vedere nell'allievo non un cliente da liquidare il prima possibile per farne subito un altro, ma un soggetto da seguire , da curare e trasformarlo con il dovuto tempo in un bravo e consapevole subacqueo, ma sappiamo anche che tutto questo può essere possibile soltanto all'interno delle associazioni subacquee dove l'istruttore fa il suo lavoro per pura passione e non proprio per il vile denaro, mentre nei Diving Center la realtà è, purtroppo, completamente diversa per i motivi che tutti noi possiamo facilmente immaginare. Un corsista Open, necessita dopo il corso di almeno altre 10 immersioni sui 20 metri prima di accedere al corso avanzato, durante il corso avanzato dobbiamo aumentare le immersioni profonde da 1 ad almeno 5, dopo il corso, il subacqueo avanzato dovrebbe arrivare a 30 immersioni totali al suo attivo per accedere al primo corso di una certa difficoltà che è il corso Rescue (salvamento), qui si richiedono almeno 4 immersioni in acque libere, il sub poi continua a farsi esperienza e quando arriva ad avere 50 immersioni di vario genere al suo attivo può tranquillamente affrontare un corso impegnativo come il Deep (immersione profonda) che lo abilita a fare immersioni entro i 45 metri anche fuori curva e con eventuali tappe di decompressione, ed anche qui non possono bastare soltanto 2 immersioni per avere il brevetto ma almeno 5, alla fine il sub che un tempo era un Open ora può sicuramente intraprendere la carriera dell'insegnamento con il corso Divemaster che dovrebbe richiedere l'impegno di un' intera stagione di immersioni da guidare e di corsi da seguire all'interno di un Diving Center o di un'associazione subacquea e poi finalmente dopo almeno due anni di vita dura da Divemaster, se il sub se la sente, può affrontare l'ultimo scalino per arrivare a fare l'istruttore.

Per concludere dovrebbero esistere brevetti che oltre a dimostrare l'addestramento effettivamente fatto dal sub dovrebbero anche dimostrare la sua effettiva esperienza maturata , le ore che il sub ha veramente trascorso sotto il mare.

Riccardo (Bussola)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bla, bla, bla.....
non avete proprio un cazzo da fare!

Anonimo ha detto...

Caro Riccardo, non posto molto spesso su questo blog, che a volte trovo anche interessante, ma di fronte alle tue certezze, non posso rimanere indifferente.
La cosa sulla quale mi trovi d'accordo, è che il corso non lo fa la didattica (che se comunque seguita, da i giusti mezzi per fare un buon lavoro), ma il singolo istruttore o il team di istruttori che opera.
Devo precisare che, visto che sono anche istruttore Padi, le sessioni di acque confinate per l'open water sono 5 e non 4. Questo non significa che alla fine del corso un open water sia un super sub, ma, se l'istruttore ha fatto un buon lavoro, il subacqueo sa che cosa deve, o meglio cosa non deve fare per non avere problemi in immersione.
Sono d'accordo con te, che a volte ci sono livelli di brevetto che non corrsispondono al livello di "bravura" del sub che abbiamo di fronte. E questo te lo dico per esperienza, visto che bazzico negozi e diving center da un po' di tempo. Permettimi di dire però, che spesso e volentieri, sono gli stessi futuri sub, o ancor peggio i sub già brevettati che vogliono crescere di livello, che se frenati per ovvie "deficienze" di esperienza o rallentati nella loro arrembante corsa alla patacca, si sentono feriti nell'orgoglio!! Tali sub, potrebbero sentire la necessità di cercare l'istruttore del tipo che menzionavi prima, e cioè "vieni che sei un limone da strizzare", ma che, credimi, se lo meritano pure. Con questo, non voglio dire che regalerò loro il brevetto per non perdere l'euro, ma che l'euro che verseranno, sarà speso non per comprare il brevetto, ma per ricevere in cambio tutta la professionalità,la competenza e la passione di chi lavora seriamente!
Per quanto riguarda i corsi successivi, ti consiglio di controllare gli standard,per esempio su www.padi.com, vedrai che non sono esattamente come te li ricordi. Lo standard, così come le norme, procedure, fino ad arrivare alle leggi, sono rigide, e possono risultare "fastidiose", non mi sentirei però di contestarne l'utilità, visto che il "fai da te" risulta spesso pericoloso: non so perchè ma, chi si auto "standardizza", tende, spesso, a sopravvalutarsi.
Il discorso diventerebbe molto lungo e complesso, e, ahimè, non ho il tempo necessario per affrontarlo in maniera esaustiva. La subacquea è il mio lavoro, oltrè che la mia passione...
a proposito del "vil denaro" NON CAPISCO PERCHE' IL DENARO CHE TI CHIEDO SE FAI UNA IMMERSIONE CON ME DEBBA ESSERE VILE, non sto forse lavorando per te?
Ultimissima cosa: chi collabora con una associazione, quindi ha già una pagnotta, non è scontato che sia PREPARATO come dovrebbe!!! Più di una volta ho incontrato "appassionati" che facevano le cose con il cuore ma senza adeguata preparazione.
Il problema, è che rimanere aggiornati, costa fatica e denaro, e non basta essere bravi sub per essere bravi educatori.
Lorenzo
www.lorenzosub.com (così mi potete vedere in faccia)

Ale (ì Luce) ha detto...

Salve Lorenzo, mi fà piacere leggerti nel blog, anche se ti sento un pò risentito, forse giustamente oppure no, non posso esprimere il mio giudizio poichè non ho abbastanza esperienza per farlo, ma da blogger devo dire che lo scopo del gioco forse è proprio questo: uno scambio di oponioni, interessanti per gli addetti ai lavori e anche, maggiormente per i SUBNORMALI!!

PS: rispondo invece al messaggio anonimo, dicendo che, se sei venuto a visitare il blog, dovresti essere un appassionato di subacquea ...ma probabilmente non hai ancora capito un cazzo cosa vuol dire!!

Anonimo ha detto...

Bah, più che risentito, odio i luoghi comuni.

Anonimo ha detto...

Con questo articolo io ho espresso soltanto un mio pensiero, che non è legge e che può anche essere non condiviso,anche se quello che ho detto sono per qualcuno "luoghi comuni", fa parte di questo blog instaurare discussioni e confrontarsi in maniera costruttiva, se la pensassimo tutti allo stesso modo sarebbe inutile scrivere articoli e creare blog perchè non ci sarebbe il confronto, io sempre nell'articolo penso di non avere offeso nessuna didattica in particolare e di essere rimasto molto sul generale.
Rispetto molto persone educate come ( Lorenzo ) che scrivono come la pensano ed hanno anche il coraggio di esprimere il loro dissenso su alcuni punti, dando anche delle motivazioni, mentre non condivido l'altro che è rimasto anonimo pur scrivendo due righe molto offensive, nei miei riguardi perchè ho scritto l'articolo ma sopratutto nei confronti anche degli altri membri del blog, evidentemente quello che ho scritto l'ha colpito dove gli "prude", sono in attesa che si dichiari per poter parlare con lui dell'argomento in maniera civile.
Lorenzo, "AUTOSTANDARDIZZARSI" come dici tu, aumentando le sessioni minime dei corsi, come faccio io, non significa sopravalutarsi ma soltanto dare all'allievo maggiore preparazione, inoltre essere istruttore in un club non significa affatto avere meno professionalità di un istruttore che lavora in un Diving, ci sono comunque Diving seri ed altri meno seri, club seri ed altri meno seri, istruttori seri ed altri meno seri, starà all'allievo/cliente/escursionista dare un giudizio.
Grazie Lorenzo per il tuo intervento ed aspetto gli altri due che non si sono nominati.

Anonimo ha detto...

Lorenzo, "PER VIL DENARO" l'ho usato soltanto come modo di dire per sottolineare il discorso, e non intendevo dire che chi ha un Diving e lavora per la pagnotta stia lì a rubare i soldi, sono ben altri i ladri, perchè riconosco che fare il vostro lavoro può essere piacevole ma anche molto faticoso e pieno di responsabilità, tra l'altro da te io ci sono venuto una volta a fare immersioni e sono andato via molto contento per il servizio che mi era stato offerto, ho sempre parlato bene del tuo Diving a tutti quelli che mi chiedevano informazioni. Però sappi anche che non tutti mi hanno offerto un simile servizio.
Ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Riccardo,
autostandardizzarsi come lo interpreti tu va benissimo. A coscienza spesso, lo facciamo anche noi quando un allievo non arriva ad essere pronto come dovrebbe. Mi riferivo ad altro, abbi pazienza non mi sono spiegato bene.
Lo spunto me l'hai offert tu, ma è un messaggio generale, e parlavo a nome di chi lavora seriamente, che sia di una didattica o di un'altra, che sia di diving o associazione. Sono felice che tu ti sia trovato bene da me, e sappi che la soddisfazione di aver riconosciuto il proprio impegno è veramente importante.
Grazie, e speriamo di incontrarci in acqua presto (aapena mi tolgo il gesso)
Lorenzo

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