martedì, agosto 29, 2006

Parliamo di Fotografia (Quarta Parte)


Abbiamo visto nei post precedenti che la nostra visione è un misto di informazioni ottiche elaborate dal cervello che ne modifica l’immagine ottica sovrapponendola ad una mentale, cioè ad un ricordo.
Questo concetto è importante per farci capire perché una fotografia può avere assunto una colorazione (dominante) che in fase di scatto non abbiamo visto.
E’ capitato a tutti noi di trovarci in un ambiente ben illuminato dalla luce del Sole e vedere quindi distintamente i colori degli oggetti presenti nella stanza. Le pareti ci appaiono d’un bianco brillante,così come tutti i colori saranno molto accesi. Se rapidamente chiudiamo le tapparelle e accendiamo la luce vedremo dei colori diversi ;diversi a seconda del tipo di illuminazione impiegata:
1) lampade al tungsteno ci faranno vedere il bianco in giallo-rossiccio
2) con lampade fluorescenti(volgarmente neon, ma non sono) il bianco tende all’azzurro
3) con lampade a vapori di mercurio il bianco sarà verdognolo.
Dopo alcuni minuti la nostra vista è resettata e noi vediamo nuovamente le pareti bianche quasi come se nulla fosse accaduto.
Le fotocamere o le pellicole “vedono”la luce per quel che è , se non vogliamo che le nostre foto abbiano delle dominanti dovremmo quindi “tararle”;nel caso delle pellicole se ne acquisterà una già tarata per il tipo di luce impiegata;per le digitali si potrà impostare nel menù del bilanciamento del bianco (WB) l’illuminazione presente .
La differenza di colore nelle varie fonti luminose si dice “temperatura colore” ed è la temperatura a cui bisogna riscaldare un corpo ,senza che si sviluppi fiamma, per far sì che il corpo emetta luce di quel colore.
Di seguito riporto una tabella dove si rappresenta la notevole differenza fra varie sorgenti luminose.

Sorgenti Temperature di colore Tabella di equivalenza temperatura/colore indicata in gradi assoluti (gradi Kelvin). Per averle in gradi centigradi occorre sottrarre 273 al numero letto.
Es. 2.000 gradi Kelvin corrispondono a 1.727 gradi centigradi.

Cielo sereno 10.000/20.000 K°
Cielo parzialmente nuvoloso 8.000/10.000 K°
Cielo nuvoloso 7.000 K°
Sole tra nuvole (ore 12:00) 6.500 K°
Flash elettronico 6.000/6.500 K°
Flash a bulbi azzurrati 6.000 K°
Sole in estate (tra le ore 10:00 e le 15:00) 5.800 K°
Led 4100-5000 K°
Lampadine flash blu 5.400 K°

Sole al mattino presto e nel tardo pomeriggio 4.000/5.000 K°
Lampadine flash chiare (al zirconio) 4.200 K°

Flash a bulbi bianchi 3.800 K°
Lampade survolate 3.400 K°

Lampade di casa (200 W) 2.980 K°
Lampade di casa (100 W) 2.900 K°

La tabella ci mostra come siano differenti le temperature anche tra vari tipi di flash ,da 3800 a 6500°K e si nota anche che la luce emessa dai diodi ha una temperatura colore intermedia , da 4100-5000°K che insieme alla durata , robustezza e bassi consumi , ne rendono l’uso assolutamente indicato come luce da ripresa per la fotografia.

6 commenti:

Mauro (Baronetto) ha detto...

Riuscire a fotografare, cercando di colorare il meno possibile l'immagine è sicuramente indicazione di qualità. Ma a livello soggettivo è sempre la stessa cosa?
Eliminare totalmente la dominante in una immagine, dove questa dominante è informazione (e non un errore di informazione) trasforma la foto.

Vittorio (Archimede) ha detto...

Intanto bisogna precisare :Cosa vuol dire colorare il meno possibile?
A-30 mt , di giorno,sicuramente una foto è blu mentre di notte potrà essere di vari colori a seconda delle luci impiegate.
In pochi cm d’acqua la foto sarà come in superficie,quindi colorare il meno possibile ,a seconda del punto di vista ,può voler dire lasciare le dominanti così come sono in profondità,oppure ripristinare le dominanti dovute all’assorbimento selettivo della luce correggendo la foto come se fosse scattata in aria ,dipende solo da quello che il fotografo vuol mostrare ,certo trasformare un’immagine non è mai “naturale” però non bisogna dimenticare appunto la soggettività.
Voglio fare un esempio: Se ti chiedo di pensare ad una scena della tua vita ,ad es.del tuo compleanno , il soffio delle candeline ,focalizzala bene…. immagina di scattare quella foto,se la potessi confrontare con una foto vera vedresti 2 scene simili , ma totalmente diverse. I vestiti non sono quelli ,i piatti o le bottiglie sul tavolo mancano o sono spostati ,ecc.
In altre parole la “fotografia mentale”non è “vera”. Il cervello ha montato una scena secondo un modello di compleanno,inserendo dei “parametri” torta-invitati-bottiglie-sedie-tavolo-ecc.
Nel nostro caso,quando correggiamo la foto originale,la modifichiamo secondo i nostri gusti e la nostra fantasia,ma anche secondo il nostro ricordo mentale della scena che ,nella nostra testa ,può anche essere quello di un fondale marino privo di dominante blu.

Mauro (Baronetto) ha detto...

Questo mi è chiaro Vittorio, ma io però intendevo dire questo:
Quello che vedo è la mia immagine mentale, cioè quello che il mio cervello assimila come reale. Se la mia scena è illuminata dal neon, ok che mi faccia schifo, ma è la mia scena mentale.Se è illuminata da una luce ad incandescenza è più gialla è la preferisco, però è sempre la mia immagine mentale.
Mi è difficile ragionare in termini di temperatura di colore, ma invece mi risulta chiaro dividere il problema in tre casi:

1) Voglio fare una foto nella quale il colore bianco sia effettivamente bianco a prescindere dalle reali condizioni di illuminazione in cui la scena si trova.

2) Voglio vedere nella foto il colore bianco nello stesso modo in cui lo stò vedendo realmente nel momento che scatto. Quindi o giallino od altro a seconda dell'illuminazione.

3) Voglio trasformare il bianco in un'altra coso a mio gusto, perchè io lo preferisco così.


Queste sono tre operazioni che portano a risultati diversi.
La prima ad una foto che rappresenta la scena illuminata da un luce ideale, la se seconda dalla luce reale e la terza da una luce colorata a gusto del fotografo.

Mauro (Baronetto) ha detto...

Io vorrei riuscire a fare in modo che le foto rappresentassero la scena mentale fedelmente. Quindi se stò usando una torcia alogena, vorrei rivedere nella foto quei toni più caldi che spesso il flash toglie. Per esempio la foto della murena e serpula del post, che è una foto splendida, però nella mia immagine mentale (dato che ero presente quando l'hai scattata) era più calda.
Per esempio Alex la settimana scorsa (a riguardo delle foto del gambero nel set di calafuria) mi ha detto:"Perchè non hai tolto gli occhi rossi al gambero?".
Ma perchè dovrei toglierli? Gli occhi illuminati dei gamberi in notturna sono una delle prime cose che ti rimangono impresse e fanno parte dell'immagine mentale che io voglio conservare. Non esiste secondo me analogia con gli occhi rossi dei soggetti terrestri che sono un puro problema di ripresa da elinare.

Alex (Barbiero) ha detto...

RAGAZZI PER ME AVETE FOCALIZZATO BENE ROBA STRANA IN POLVERE
PROVATE AD IMMERGERVI DOPO AVER BEVUTO 2 BOTTIGLIE DI GRAPPA E SICURAMENTE I COLORE E LE DOMINANTI ANDRANNO PIù CHE BENE CIAOOOOOOO
Barbiero
Ps una foto pur ritoccata che sia rispetta sempre soggetto ed ambiente

Vittorio (Archimede) ha detto...

Alex,sei un mito!

L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...