martedì, marzo 27, 2007

il Sistema di Coppia

non stiamo parlando di affinità di coppia, di vita di coppia, di relazioni di coppia e di crisi di coppia, questi sono argomenti totalmente diversi, trattati su altri blog e che ogni individuo saprà gestire a suo modo e con regole più soggettive e personali!!!

Sott'acqua siamo fuori dal nostro ambiente naturale, ed è quindi necessario prestare maggior attenzione, e sviluppare in particolare un muscolo, che si chiama cervello. Ordine, responsabilità e senso dei propri limiti sono fondamentali per la nostra sopravvivenza, assieme al sistema di coppia.

In genere durante i corsi, viene curato l'insegnamento all'attuazione di questo sistema, sia durante la vestizione che il controllo delle attrezzature ed è altrettanto importante l'applicazione scrupolosa delle regole del sistema di coppia in immersione! Quante volte si vedono due compagni subacquei nuotare a
discreta distanza fra loro? ...spesso! e pensare che invece bisognerebbe sempre restare a portata di braccio!

Prima di tutto è bene chiarire che è indispensabile la presenza in acqua di un compagno fidato, esperto e che conosca bene le nostre capacità, così sarà semplice per il nostro amico-assistente capire se qualcosa non va, anche con un semplice sguardo e ciò renderà molto più facile il suo delicato e vitale compito; quindi occorre che il nostro compagno ci stia vicino e ci osservi attentamente, senza perderci mai di vista, (un assistente lontano o distratto è assolutamente inutile), infatti il compagno non è una compagnia che ci accompagna durante l'immersione per sentirci meno soli e condividere l'esperienza, ma una vero e proprio componente dell'attrezzatura.


Per questo è importante restare vicini: se devo comunicare con lui, deve essere abbastanza vicino da poter comprendere i segnali manuali, ma ancora di più, se ho bisogno del suo aiuto, anche per una piccola emergenza, non posso perdere tempo a cercarlo, a vedere se è dietro, o sopra di me.
Se per esempio, ho problemi d'aria, perché l'erogatore non funziona bene, va in continua, finisco la mia scorta, o qualsiasi altra cosa, non è pensabile che, magari in apnea, perda tempo a cercarlo, prima di potergli comunicare la mia necessità di respirare dalla sua fonte d'aria, ma anche solamente si rompesse il cinghiolo della maschera, con conseguente perdita della stessa, si potrebbe aver bisogno di aiuto a leggere la strumentazione. Se poi aggiungiamo l'aggravante della visibilità è ridotta, risulta evidente che la distanza tra i due è significativa.
Ricordiamo poi che la narcosi d'azoto, in alcune immersioni, potrebbe rallentare i tempi di reazione, o disturbare la coordinazione, o far mal interpretare la comunicazione. Condividere l'esperienza, risulta non solo motivo di aggregazione, ma a volte proprio un'esigenza psicologica, sia in addestramento, che nelle immersioni ricreative o tecniche. Inoltre consente di suddividersi i compiti, migliorare la logistica, responsabilizzare e motivare il subacqueo.

Però non sempre il compagno è una persona conosciuta, o con la nostra stessa esperienza, in questo caso dunque, il rispetto della pianificazione assume importanza fondamentale e
permette di instaurare la fiducia necessaria a godersi l'immersione. Può anche essere che invece di una coppia si abbia un gruppo, in questo caso è importante sapere come è strutturato, chi è il capogruppo che guida l'immersione, e chi invece lo chiude, bisogna che il gruppo rimanga compatto più possibile e ciascuno riesca a mantenere la propria posizione dando lo spazio necessario a tutti. Se per esempio ci fermiamo ad osservare qualcosa che ha attirato la nostra attenzione, dobbiamo comunicarlo, lo stesso se intendiamo variare la quota, sia verso il basso, che verso l'alto, rispetto a quella programmata.

Infine, evitiamo se possibile sia come compagni, che come membri del gruppo, gli individui con predisposizione al panico, dal momento che gli attacchi d'ansia in acqua hanno effetti molto maggiori che "a secco". Ma anche senza arrivare a tanto, chi vorrebbe assistere qualcuno che perde la testa sott'acqua, e magari si toglie l'erogatore, o lo strappa a noi senza rendersi conto, cercando di raggiungere la superficie? Sono da evitare anche i soggetti egocentrici che non riescono a rispettare le direttive e anche se possono essere esperti, motivati e condividere gli obiettivi, è probabile che non rispettino la pianificazione, non risultino quindi affidabili e siano quindi dei "cattivi" compagni. Scegliamo quindi quando possiamo, subacquei che già hanno conquistato la nostra fiducia o persone che siano mature nei comportamenti, responsabili, dotate di autocontrollo e buon senso, e se possibile con la nostra esperienza o superiore.

Comunque state tranquilli: il "SUBnormali-TEAM" è veramente un gruppo OK!!! ...sia quelli giovani che quelli meno giovani, quindi immergersi in sua compagnia è sicuramente sicuro e divertente!!! ...FIDATEVI!!!

15 commenti:

Alex (Barbiero) ha detto...

Un consiglio che può sembrare stupido ma può risolvere una noia, o addirittura un problema sott'acqua e la perdita, della maschera o la rottura parziale della stessa.
Prima di immergerci e sempre meglio dichiarare chi ha la maschera di scorta, in che tasca del giaket la tiene, ed è molto importante (sputarla) prima dell'immersione in modo tale che il compagno o un componente del gruppo se ne ha biosogno non gli si appanni

gavriol ha detto...

Una domanda provocatoria: chi si riconosce nel ruolo del buon compagno???
E quando abbiamo un estraneo come compagno lo facciamo prima analizzare da un buon psicologo o psichiatra prima dell'immersione???
E se lo psichiatra si fosse sbagliato???
Il livello di brevetto indica veramente le capacità del nostro estraneo compagno???
Nel sistema di coppia si accoppiano pari livello o livello superiore con livello inferiore???
E se il livello superiore si sentisse castrato dal compagno???
E se il livello inferiore si sentisse stressato dal fare una immersione con un compagno molto più esperto???
L'italiano è portato per il sistema di coppia???
SALUTONI

Vittorio (Archimede) ha detto...

L'osservazione del Gavriol mi ha fatto riflettere profondamente ed è con provata.... blablabla, e dopo aver considerato che....blablabla,ne ho dedotto quindi .....blablabla.
Per cui nel caso che....,se si trattasse solo del fatto della......si può giungere ad un nuovo enunciato. Il buon compagno è colui che non è stato mai cazziato,o ,se lo è stato,non riconosce il giudizio certo affrettato della critica,o quantomeno non si è mai fatto accorgere delle proprie deficitarietà.
In sintesi Gavriol,da buon istruttore che sei ,devi riconoscere il concetto democratico e fondamentale della vita:tu dici quello che vuoi,gli altri fanno il ca...o che gli pare!
Ciao grande Gavriol!!!

gavriol ha detto...

Giustissimo Vittò ma allora il sistema di coppia è giusto???
Ognuno è responsabile di se stesso???
Bisogna ritenere il concetto del sub autosufficiente in ogni circostanza???
E quando succedesse qualcosa il sub autosufficiente è l'unico responsabile???
Se tutti sono liberi di fare quello che vogliono esiste la subaquea di gruppo???
Perchè cerchi qualcuno che venga in acqua con te???
Solo per chiuderti la muta???
SALUTONI

Vittorio (Archimede) ha detto...

Beh, in effetti no.Se passi una cimetta all'interno dell'occhio della cerniera stagna ,riesci a chiuderti anche da solo.Semmai per una pizza insieme; odio cenare da solo e poi per commentare ciò che hai visto.Per questo è preferibile un compagno attento ,ma anche un po videoleso così da poterlo mortificare un pò.Inoltre un "compagno";taluni possono preferire un camerata.Stì compagni ,sempre dappertutto.Compagni di scuola,compagni d'avventure ,anche sott'acqua.Non se ne può più!!
Scherzi a parte ,altrimenti qualcuno crede che si ragioni così per davvero,purtroppo spesso il sistema di coppia è insufficiente , e altre volte è oppressivo.Dai se scrivo ancora divento pesante,perchè non apri un post sull'argomento,sei il più referenziato per questo e riprenderemo la discussione.
Ciao

Anonimo ha detto...

Grande Gavriol
concordo pienamente che quando sei sott'acqua i problemi devi essere in grado di risolverli da solo.
A parte il fatto dei compagni improvvisati, conosciuti dieci minuti prima dell'immersione, anche quelli che conosci da tanto tempo non possono mica farti da balia o viceversa.
Quando ti immergi se sei insicuro stai molto guardingo e attento a tutto, ma se ti rilassi, ti diverti e sei distratto da quello che ti circonda starai sicuramente meno "in campana" per te e soprattutto per il tuo compagno.
Secondo me il sistema di coppia è utile in superficie per il controllo pre immersione poi un'occhiata al compagno di tanto in tanto, per il resto il tuo compagno devi essere te stesso.
Per saper gestire bene le emergenze andrebbero provate e riprovate più volte fino a quando le reazioni ti diventano istintive. Purtroppo nella realtà le provi solo quando prendi il brevetto e poi basta. D'altro canto si chiamano immersioni ricreative.

Un salutone a tutti
Pino

gavriol ha detto...

State girando intorno all'argomento senza prendere posizione.
E'utile il sistema di coppia?
SI o NO???
Mi riferisco a tutte le immersioni non solo quelle fatte a Framura.
Pino ti senti più sicuro da solo nel torbido o in compagnia?
Vittò combia il tuo senso di sicurezza in base al tuo compagno?
SALUTONI
P.S: datemi risposte non teorie!!!

Alex (Barbiero) ha detto...

Raga io sono sempre una zecca lo sapete, ma mi sà che stiamo uscendo un pò di testa, da che mondo e mondo non ci si immerge da soli perchè apparte la condivisione dei momenti belli della cena insieme ecc ecc se uno sott'acqua a un compagno che conosce intanto puo avere una sicurezza maggiore data dall'esperienza dell'individuo io i primi tempi che andavo sott'acqua e sottolineo, non ai caraibi dove c'è 29° e visibilità a perdita d'occhio mà bensi nei nostri mari, dove l'inverno oscilla dagli 11 ai 14° e la visibilita e molto ridotta.
Mi dava molta sicurezza il solo fatto di vedere le pine del Lorè mio istruttore che ringrazio per avermi dato dei punti fissi dove non si transige ossia il sistema di coppia la scorta minima d'aria i tempi dopo i quali sè non ci si trova si riemerge ecc ecc. purtroppo la troppa sicurezza data dagli anni di attività a volte fa si che queste regole ci si dimentichino ma se poi arriva un'esigenza e tutte queste cose non si risppettano una bella sedia a rotelle o una bel'mobiletto in frassino del colore che vuoi o una bella camera iperbarica ti faranno ritornare alla memoria gli standard di sicurezza che forse dovevi rispettare.
IL SISTEMA DI COPPIA E OBBLIGATORIO
e se non ti fidi del compagno salta anzi un immersione e meglio che non farne più

Alex (Barbiero) ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alex (Barbiero) ha detto...

http://www.mondosommerso-online.it/techdiving/sistema_coppia/sistema_coppia.htm
Coniglio di dare un'occhiatina anche a questo articolo

Anonimo ha detto...

Mi permetto di dare un mio piccolo parere .... che ci posso fare .... non so resistere ...ihihihih

Da istruttore di sub tecnica e riecreativa .... e considerando che ritengo che non esista, riferita alle due di cui sopra, una classificazione come subacquea di serie A o serie B .... e aggiungo, non per presunzione, istruttore di apnea ....

La subacquea è subacquea .... andiamo in acqua per divertirci e tale deve essere lo spirito con cui deve essere visto il mare ....

Fin dai corsi base ricreativi si professa il sistema di coppia ... devo dire in modo forse un po lacunoso .... ma ha ancora più validità nella subacquea tecnica.
In subacquea tecnica esiste il corso di "solo diving". Letteralmente immersione in solitaria. Non mi sono mi permesso di venderlo per tale .... ma l'ho sempre definito come corso per "immersione in autosufficenza" ... ben diverso da "in solitaria".
Il sistema di comuncazione tra compagni tra le due didattiche è ben diverso, nella tecnica si introduce il sistema di comunicazione a doppio filo ....
Ma tornando alla subacquea ricreativa ... fin dai corsi open consiglio ai miei allievi di utilizzare le tasche dei gav ... se le hanno fatte a qualcosa serviranno !!! Spendere 15 euri per una mascherina di emergenza e riempirne una ... può fare sicuramente la differenza con gli altri sub .... e devo dire che quasi tutti mi ascoltano.
Vi faccio un altro piccolo esempio su una piccolo accessorio di cui nessuno parla .... lo strumento di taglio. Ne porto sempre due con me, con degli elastici a misura del mio polso attaccati sopra. Prima di estrarre lo strumento infilo l'elastico al polso. Spesso sott'acqua la presa su questi strumenti può non essere salda e in un momento di difficoltà, vedersi sfuggire lo strumento può essere alquanto increscioso. E solo allora ci si rende conto di certe piccolezze ... che poi così piccole non sono !!! Un mio caro amico per questo motivo, in solitaria, ci ha perso la vita!!
Quando un mio allievo, di qualsiasi livello sia, mi chiede il perchè dell'elastico ... lo spiego senza esitazione. Vedere un open con l'elastichino sul coltello per alcuni è un'esagerazione ... per me no!!!
Questo è solo un piccolo esempio.
Tornando al sistema di coppia .... penso che tutto dipende dalla guida del Diving se si è in presenza di struttura ... una brava guida deve saper tenere a bada gli imbecilli .... diversamente cambiamo struttura o impariamo ascegliere i nostri compagni d'immersione .... torniamo sempre al famoso discorso .... la subacquea non la fa la didattica .... ma l'istruttore ... non importa il livello del tuo brevetto .... ma l'esperienza che hai in acqua.
In ricreativo(e per tale considero anche la sub tecnica) in 27 anni di immersioni non ho mai fatto immersioni in solitaria.
Ne ho fatte qualche centinaio come OTS(come tale ho operato per 7 anni). Ma andavo in acqua con sistemi di sicurezza tali che neanche con la sub tecnica sono mai riuscito ad eguagliare. Caschi kirby Morgan, ombelicali, comunicazioni, bombole di emergenza, camere iperbariche sopra la capocchia ... e tanti altri sistemi di sicurezza.
Un piccolo appunto solo sull'apnea .... non è meno pericolosa delle altre due attività. Se praticata a certi livelli non và per nulla presa alla leggera .... professo anche lì il sistema di coppia ....

Scusate per il post un pò lunghetto e per gli eventuali errori grammaticali .... al lavoro ho poco tempo per rileggere ciò che scrivo preso dalla foga ...ihihihi

Ciao a tutti
Miky

Ale (ì Luce) ha detto...

beh... deve dire che questo post, ha suscitato diversi scambi di opinione ...e ne sono molto contento.

mi permetto di lasciare anche il mio modesto commento:

per me un subacqueo dovrebbe imparare ed affinare sempre di più la tecnica della completa autonomia, non nel senso che deve effettuare immersioni in solitario, ma bensì essere in grado di poter risolvere ogni eventuale problema, piccolo o grande che sia autonomamente, cioè essere consapevole, che la sicurezza dipende essenzialmente da se stesso.
quindi, se anche il nostro compagno è nella stessa situazione, saremo sicuramente un buon compagno ma nello stesso tempo, avremo anche un buon compagno!!!

grazie a tutti i commentatori
...un abbraccio da ì Luce

gavriol ha detto...

Miki concordo in toto.
Qualcuno invece anzichè imparare SPARA!!!
SALUTONI

Alex (Barbiero) ha detto...

Miki hai pienamente la mia approvazione ciaooo e quando la critica e costruttiva benvenga
ciao Barbiero

Anonimo ha detto...

Una piccola puntualizzazione ....
Rispetto le idee degli altri .... non mi permetto di fare critiche, ma esprimo solo mie opinioni dettate dalla "mia" esperienza che potrebbe essere diversa da quella di qulcun'altro.
Non avete idea di quanto continui ad imparare sul mare, ad ogni immersione e ad ogni corso che faccio, anche open che sia.

Ciao a tutti e buon WE
Miky

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