venerdì, marzo 23, 2007

Muti come pesci

Basta mettere la testa sott'acqua per rendersi conto che il mare non è il mondo del Silenzio e che, al contrario, è pieno di suoni. Alcuni di questi sono prodotti da pesci: fanno rumore quando mangiano, a volte quando nuotano. Ma i suoni più interessanti sono quelli emessi volontariamente, per comunicare, ad esempio alcuni ghiozzi difendono anche vocalmente il loro territorio.

La corvina appartiene a una famiglia di pesci, gli Sciaenidi, tanto famosi per essere chiacchieroni che gli inglesi li chiamano "pesci tamburo", i ricercatori dell'Università di Trieste, ci dicono che è il maschio a emettere suoni, probabilmente per attirare una femmina nel periodo di riproduzione. Infatti i maschi hanno dei muscoli particolari che percuotono la vescica natatoria, piena di gas, che agisce come cassa di risonanza. Un po' come suonare il tamburo, insomma! Ma esistono altri modi per produrre suoni: sfregando fra loro delle parti del corpo (delle cernie tropicali ad esempio 'sbattendo le guance'), o facendo uscire un po' di gas dalla vescica natatoria, un po? come quando si sgonfia un palloncino.


Quanti sono i pesci che chiacchierano? In altri mari del mondo esistono liste più o meno complete di pesci che emettono suoni; in Mediterraneo no. Ma la produzione di suoni nei pesci è un fenomeno molto più comune di quanto forse non si sappia. Animali particolarmente studiati, sono i ghiozzi. Vivono in mezzo ai sassi e negli anfratti e sono pesci territoriali: si basano quindi molto sui suoni per comunicare, sia per attirare le compagne che per difendere il loro territorio. Attraverso i suoni riescono a far passare molte informazioni: il fatto che siano maschi, e anche con determinate caratteristiche, che abbiano un territorio, siano pronti alla riproduzione. Suoni diversi vengono usati anche negli "scontri" fra maschi.

Guaiti, latrati, gracidii, miagolii... tutti gli animali della Terra hanno la loro voce. Tutti tranne i pesci, o perlomeno cosi' li vuole la tradizione: assolutamente muti. Ma lo sono per davvero? No!!! …e diciamocelo pure: un po' di confusione l'ha creata anche il Comandante Cousteau, chiamando il suo primo filmato sottomarino - quello che vinse l'Oscar - "Il mondo del silenzio".


il mondo subacqueo tutto e', tranne che silenzioso.


Scendendo sott’acqua in apnea e prestare solo un po' di attenzione, ci si accorge della quantita' di rumori che echeggiano nel mare, trasportati lontano dalla conduttivita' dell'elemento liquido, in cui il suono viaggia a velocita' cinque volte superiori a quella dell'aria. Certo, oggi siamo piu' abituati a sentire il rombo di un motoscafo o il ritmico incedere di un gozzo; ma affinando un pochino l'udito riuscirete a sentire le onde frangersi contro la scogliera, se e' una giornata di mare agitato e vi trovate in decompressione lungo una parete; vi accorgerete, un attimo troppo tardi, di esservi imbattuti in una bella cernia quando questa, spaventata, ha invertito direzione con un sonoro schiocco della sua grande coda. Potrete avvertire il frenetico ticchettio di una Lima che fugge contraendo velocemente le due metà della sua conchiglia, il sordo brontolio di un pesce civetta e, se sarete veramente fortunati, potrete avvertire la presenza dei delfini molto prima di scorgerli, grazie ai fischi e clicchettii che emettono mentre nuotano.

Fu solo durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli americani immersero per la prima volta un idrofono in acqua per captare i movimenti dei sommergibili nemici, che l'umanità si rese conto di quanto gli oceani fossero rumorosi: anche in alto mare gli strumenti registravano brontolii, piccole esplosioni, fischi, grugniti, cinguettii e anche incredibili melodie provenienti dagli abissi più profondi. I responsabili, si scoprì, erano pesci, mammiferi, crostacei e anche i vulcani sottomarini in piena attivita'.


Sono spesso le cattive maniere a tavola a provocare i rumori più intensi: pensate ai pesci pappagallo quando staccano a morsi pezzi interi di corallo; o ancora a chi si ciba di molluschi (le aquile di mare, ad esempio) che, per arrivare alla tenera carne dell'animale, debbono prima rompere la sua dura conchiglia. Anche i più educati carangidi, serrando rapidamente la bocca e sbattendo i denti inferiori sul palato, creano dei suoni caratteristici che, per chi ha una buona esperienza, hanno un significato ben preciso: "si mangia!". Alcuni ricercatori hanno provato a registrare il sonoro di un loro banchetto e lo hanno quindi ritrasmesso in mare: dopo pochi minuti si e' avvicinato di corsa un grande barracuda che è rimasto sconcertato a fissare il trasduttore per diversi minuti. Il che, d'altronde, è più che logico: poiché in mare, anche nelle condizioni più favorevoli, la visibilità è sempre limitata, l'udito gioca un ruolo importantissimo sia per individuare una fonte di cibo (dove c'è qualcuno che mangia, lì c'e' cibo) sia per sorprendere la preda nel momento in cui è concentrata su altre cose: a mangiare, ad esempio. Anche nuotando i pesci fanno rumore: spostando l'acqua circostante il pesce emette un'onda di compressione, e quindi un rumore, che e' direttamente dipendente dalla sua forma, dalla sua dimensione, dalla sua velocita': un rumore "firmato", insomma, caratteristico di ciascuna specie.


Se i pesci emettono dei suoni, saranno anche in grado di sentirli. Il discorso e' ovvio, ma un momento... i pesci non hanno orecchie!


E invece si', ce le hanno: non si vedono perche' sono interne. E comunque non e' il solo mezzo uditivo a loro disposizione, perche' i pesci ascoltano anche con la linea laterale, quella lunga fila di cellule particolarmente sensibili che corre lungo i fianchi, grazie alla quale riescono a percepire le onde di pressione e anche la loro direzione di provenienza.

Ma i veri "coristi" del mare sono altri: i cetacei detengono infatti lo scettro per le vocalizzazioni piu' complesse e sofisticate.
Prendiamo i delfini. I loro fischi e gli squittii - in realta' un susseguirsi rapidissimo di "clic" - vengono impiegati per la conversazione con i membri del proprio branco, al contrario dei clic piu' distanziati utiizzati a mo' di sonar per "vedere" l'ambiente circostante e per localizzare la preda. Ciascun delfino ha un proprio fischio caratteristico, il cosiddetto "fischio firmato", ben conosciuto dagli altri membri del branco. Cosi' quando qualcuno vorra' mettersi in contatto con un altro individuo, gli bastera' chiamarlo emettendo il suo fischio (quello dell'interlocutore) firmato. Al contrario delle femmine, i maschi hanno una "firma" molto simile a quella della loro madre: e questo fa si' che i giovani, rientrati nel branco dopo lungo tempo, riescano a riconoscere la loro mamma non tentino di accoppiarsi con essa. I fischi riescono ad arrivare nitidi ad una distanza di un paio di miglia e vengono utilizzati per tenere unito il branco; le varie modulazioni, unite agli atteggiamenti del corpo, costituiscono il complesso sistema di comunicazione dei delfini.

Anche per le orche il linguaggio vocale e' importante (Orche di Vancouver). Alcune di esse cacciano in gruppo e per esse la possibilita' di comunicare e' fondamentale per coordinare le battute. Le orche stanziali che vivono in gruppo hanno dei motivi, delle melodie, in comune: parlano cioe' in un loro "dialetto", diverso da quello degli altri gruppi, tramandato di generazione in generazione. Anche i capodogli emettono dei suoni: i loro clic passano attraverso la testa e l'intervallo con cui vengono emessi e' proporzionale alle dimensioni del capo; ciascun individuo, quindi, e' riconoscibile dal suo richiamo. I capodogli si cibano preferibilmente dei calamari giganti che popolano le acque senza luce degli abissi oceanici. A quelle profondita' nere la vista e' un senso inutile (tant'e' che e' tempo fa venne catturato un capodoglio completamente cieco ma con la pancia piena): i clic del sonar, con cui riescono a stordire la preda, sono tutto cio' che ad un capodoglio possa servire per nutrirsi.


La palma dell'animale piu' rumoroso va pero' senz'altro alla megattera. I suoi balzi spettacolari rimbombano potentissimi a centinaia di metri di distanza, annunciando la sua presenza a tutti i possibli rivali, ma e' con il suo canto che la megattera si e' conquistata lo scettro di solista del mare. Sono soltanto i maschi a cantare, e si esibiscono solamente durante la stagione degli amori.


ALCUNI LINK INTERESSANTI:

Alcune voci di organismi mediterranei

Diciassette voci di altrettanti pesci americani

Suoni di cetacei: delfini, balene, grampi etc

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ihihihih .... mi hai fregato in curva!!!
Ho una scaletta con le cose da scrivere e quest'argomento era già in elenco ..... chi l'ha mai detto che il mare è silenzioso ?
Ma stai tranquillo che lo pubblicherò ... ihihihih
Una delle cose più belle è ascoltare il canto del mare .... ma per sentirlo devi amarlo sul serio .... chi non lo sente è solo uno dei tanti travolto dalla mania dell'apparire ....
Complimenti .... per l'articolo e ... la diplomazia.
Quì il maltempo imperversa .... ma un'immersione la si recupera sempre .....


Ciao Ale
e buon fine settimana a tutti i subnormali team

Miky

PS Ma il vino alla balena che gusto ha ?????

Ale (ì Luce) ha detto...

che devo dirti Miky?! ...il Brunello mi è sempre sembrato buonissimo come gusto, al massimo poteva sapere di tappo ...ma non certo di pesce!!! hihihi ;-)

(per chi non avesse capito di cosa stiamo parlando, basta visitare il blog di Miky)

PS: Grazie per i complimenti ...sono sempre ben accetti!!! se il lavoro fatto è apprezzato, dopo ti senti più forte!!!

gavriol ha detto...

Solo chi non conosce il mare può pensare che sia silenzioso,i rumori marini sono delle melodie per chi le ascolta e chi è sempre vissuto vicino al mare non può farne a meno se non per pochi giorni.
Il fragore delle onde e anche lo sciabordio dell'acqua è come un ritmo di vita che l'uomo ha dentro dalle sue origini e chi lo sente tutti i giorni penso sia un uomo fortunato.

I'Comandante ha detto...

..il "silenzio" o il "caos" , argomento interessante ma se c'è confusione anche dentro il mare come si fa? e un pò di pace? dove si può trovare...!!!
Grande 'luce' come ti ho scritto in un altro commento continua a metter il circola la tua "fantasia" a presto dal TENTENNABRICCHI

gavriol ha detto...

La pace si trova dentro noi stessi e il mare può semplificare la ricerca.

L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...