domenica, novembre 04, 2007

Haven - il relitto e l'immersione

Partecipanti:Alex,Vittorio,Federico(subnormali-team)
Ale(Gavriol),Ale(Pasticca),Ilaria,Lorenzo,Francesco(Staff Lò-sub)

E’ una bella giornata di fine Ottobre e siamo pronti ad incontrare uno dei relitti più attraenti delle nostre acquee.
Partiamo con lo staff del Lorenzo sub di Fiumaretta alla volta di Arenzano poco oltre Genova dove ci appoggeremo al “Techdive” ,un diving locale che ha fatto di questo relitto il suo obiettivo principale sviluppando vari percorsi ,ricreativi e tecnici,per soddisfare le esigenze dei tanti sub che si recano in loco con preparazioni differenti.
E’ una immersione che sappiamo essere impegnativa e talvolta non ha perdonato anche i sub più preparati e esperti.
La petroliera Amoco Milford Haven ,il relitto più grande e imponente del Mediterraneo ci sta aspettando ma ci informano che c’è molta corrente e già ieri avevano dovuto abortire le immersioni.
Le condizioni dunque non sono le migliori ma ci aspettiamo di superare le difficoltà ,in ogni caso le bombole caricate a 230bar ci assicurano una buona scorta d’aria e la cima del pedagno ci farà da guida fin sul ponte della nave.

In realtà anche in superficie la corrente è molto forte e ci costringe a tenerci ad una cima nel frattempo che tutti siano pronti a scendere. Quasi tutti scendono tenendo stretta la cima del pedagno,ma nella concitazione di quel momento sono costretto a lasciarla e con me Federico,il mio compagno, così arrivo sul ponte molto affannato e per non essere trasportato via mi tengo saldamente alle strutture della nave,anche la fotocamera mi è di impaccio,ma raggiunti gli altri mi accorgo che c’è chi sta peggio di me e qualcuno soffre la “fame d’aria” ma proviamo ad entrare nella sala carteggio dove siamo riparati dalla corrente e riprendiamo fiato,poi scendiamo lungo una scaletta che porta ai piani inferiori .La percorriamo fino alla sala comandi (il primo livello sotto il carteggio)dove usciamo all’aperto e raggiungiamo la massima profondità programmata ,-40mt, dove dovremmo nuotare poi fino all’enorme fumaiolo e al bigo di carico che si intravede in lontananza per la seconda parte dell’immersione ,ma né io né altri ce la sentiamo ,preferiamo risalire lungo la paratia della nave e arrivare al pedagno verso la superficie dove lentamente risaliamo tutti “in bandiera”fino alla stazione decompressiva.
E’ stata una esperienza ;positiva o negativa non lo so, anche se certamente un’immersione non goduta e faticosa che però ha permesso al Mare ,e a me,(concedetemi la M maiuscola)nella mia poca esperienza,di mettermi alla prova ancora una volta e riconoscergli il diritto e la grandiosità verso di noi e verso le nostre scorribande allegre e festose.
Sicuramente torneremo su questo relitto,magari in assenza di corrente e con più visibilità ,allora mostrerò anche qualche foto decente,nemmeno quel fissato del Barbiero ha uno scatto decente tra quelli che ho visto .

P.s ,guardate la direzione delle bolle in uscita dagli erogatori.

3 commenti:

Vittorio (Archimede) ha detto...

Il pranzo però è stato ottimo e abbondante.Peccato per chi ancora una volta è mancato.Capitooo!!!

Mauro (Baronetto) ha detto...

Non so perché ma mi fischiano le orecchie.
Ps: Tutte ste storie per 3/4 nodi di corrente.

:)

Enrico (tech) ha detto...

All'anima della corrente.........
non era corrente ,ma un fiume in piena.
Dovrebbe essere stata mooolto faticoso.
Pero' e' sempre una bella esperienza.
Peccato che non cero.
Sara' per la prossima.
Ciao a tutti
Bellissima comunque sia andata

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