venerdì, marzo 30, 2007

Sistema di Coppia


Il subacqueo solitario non è una specie estinta, è una specie a rischio. Potremmo concludere così il nostro articolo sul Sistema di Coppia. Probabilmente qualche lettore non condivide quest'affermazione, lo comprendiamo, anche perché in Mondo Sommerso vi sono subacquei con le tempie grigie, subacquei che ben conoscono la libertà assoluta che solo un'immersione in solitario concede. Tuttavia, durante il tempo necessario a far argentare le tempie, si è avuto il modo di osservare e analizzare eventi drammatici, a volte fatali, dove l'assenza di un compagno d'immersione ha avuto un ruolo decisivo.

Subacquei, strana gente
I subacquei, istruttori e non che siano, sono strana gente. Quando si trattano le procedure di sicurezza, le discussioni che ne derivano raggiungono toni elevati ed è confortante costatare quanta attenzione capillare è dedicata alle procedure di sicurezza e di prevenzione degli incidenti in mare. Stranamente, la stessa enfasi e rigidità espressa in quei conciliaboli si dissolve inspiegabilmente quando l'immersione si ha da fare, non più da discutere. Per convincersi di tutto ciò è sufficiente osservare la scansione infinitesimale che è applicata quando avviene un incidente subacqueo. Tutto lo scenario ove si è svolto l'incidente è analizzato, sviscerato in tutti i suoi meandri, alla ricerca spasmodica di qualche manifesta negligenza da condannare ad ogni occasione e, soprattutto, per attirare sulla propria persona un alone di subacqueo esperto, responsabile e, dulcis in fundo, bravo.

Il compagno di immersione è un "fastidio"
Un fastidio già, anche lo scrivente lo ha detto quando a causa del compagno è stato necessario interrompere un'immersione attesa da tempo, oppure attendere in superficie che fosse pronto a immergersi, o dover fermare il pinneggiamento in quanto lui, il compagno, è intento a osservare "quell'insignificante spirografo", e si potrebbe impinguare l'elenco ma, eh proprio così, c'è sempre un ma. Il "ma" è quello che fa ringraziare il proprio compagno d'immersione quando il problema lo abbiamo noi e non lui. Sembra strano che gran parte dei subacquei (istruttori compresi), ritengano che i problemi siano un'esclusiva degli altri, pare che esista una specie di infallibilità tecnica tendente ad escludere la possibilità di avere o di essere un problema. La realtà è che alla fine, tutti hanno bisogno del compagno d'immersione, magari per alcune banalità ma le banalità, se non risolte in modo rapido ed efficace, possono evolversi in problematiche irrisolvibili.

Il sistema di coppia ricreativo e tecnico
Non ci sono differenze. Mentre nell'immersione ricreativa il Sistema di Coppia è uno standard ben ratificato e indiscusso, in alcune frange dell'immersione tecnica si hanno opinioni opposte. Nelle immersioni a quote considerevoli, ben oltre i modesti 40 metri della rec-diving, il compagno d'immersione pare non avere la stessa efficacia risolutiva realizzabile in acque poco profonde. Tali teorie possono avere un senso pragmatico, ma i problemi subacquei sono eterogenei e il subacqueo deve pensare non solo ai grandi ma anche ai piccoli problemi che senza la collaborazione di qualcuno, è difficile risolvere.

Effetto psicologico
I subacquei che hanno iniziato il proprio addestramento, attraverso le didattiche conoscono e applicano il Sistema di Coppia. Per vari motivi, ad alcuni sub è accaduto di immergersi da soli. Essi hanno avvertito chiaramente un senso di forte disagio derivato dall'essere soli, dal non poter fare affidamento su nessuno in caso di problemi. Immergersi con il proprio compagno d'immersione infonde sicurezza ed è naturale che sia così. Nessuna attrezzatura è capace di estrarre un sub impigliato in una rete, di fornire aria o di portarlo in superficie, il problema vero è un altro ed è proprio lui: il compagno.

Quale compagno?
Non basta avere un compagno d'immersione per essere sicuri in acqua, occorre un compagno idoneo dove per idoneo si deve intendere un compagno che conosce i propri limiti, che li preannuncia, che pianifica e che rispetta la pianificazione, che sa riconoscere le immersioni fuori dalle sue capacità e le evita. Può accadere di essere coinvolti in un'immersione di gruppo dove intimamente il subacqueo sa di non essere all'altezza. In quei casi occorre la forza (meglio intelligenza) di esprimere la propria contrarietà e proporre immersioni alternative, entro i propri limiti. Quali sono i propri limiti, quando un sub è in gamba? Duilio Marcante espresse una risposta illuminante al riguardo: "Quando sa di non esserlo". Di là dai riferimenti nostalgici ma attuali e palpabili ad ogni immersione, è difficile rispondere al quesito, i limiti si vedono bene negli altri. Possiamo ipotizzare una risposta indicando le capacità di gestire efficacemente un'emergenza subacquea, ma esse non sono costanti al variare delle quote di profondità. Per rafforzare quanto appena descritto si possono citare quei subacquei che si tolgono, rimettono e svuotano la maschera con innegabile tranquillità in pochi metri di acqua, ma che si rifiutano energicamente di farlo, quando è chiesto loro di ripetere l'esercizio a profondità maggiori. In ogni caso, l'errore di base è sempre e soltanto uno, considerare il compagno come il solo che può avere un problema. Eseguire un'immersione pianificata entro i limiti del subacqueo meno esperto, significa eseguire un'immersione dove la sicurezza inizia a materializzarsi parallelamente al piacere di immergersi. Questa non è filosofia, questa è una procedura leggibile in ogni pagina di ogni manuale d'immersione ma purtroppo, vi sono subacquei che creano in sé un proprio, personalissimo, manuale d'immersione.

Questo articolo e stato copiato da mondo sommerso On Line

Articolo di Andre Neri

8 commenti:

gavriol ha detto...

Barbiero sei un GRANDE in questo articolo ci sono tutte le risposte alle mie domande
Peccato che per molti sono solo parole dette al vento.
SALUTONI

Ale (ì Luce) ha detto...

Caro Gavriol, visto che hai conoscenze di grande livello in materia, volevo porti una domanda:

sulla rivista SubAQUA ho letto un interessante articolo, che fa riflettere molto, sul come comportarsi sott'acqua.
parla dei sub "Tek-Rec" ...personalmente non condivido tale espressione della subacquea e tu?!

Vittorio (Archimede) ha detto...

Per capirci sarà meglio fare un passo indietro.
Ha iniziato il Gavriol con una considerazione provocatoria e da parte mia ha ricevuto un paio di commenti perfettamente ironici: pensavo si volesse affrontare l'argomento tipo pub con 2 birre e una grappa nello stomaco.
Seriamente penso che non vi sia dubbio sull'utilità del sistema di coppia,anche se è spesso lacunoso sopratutto nelle immersioni di gruppo dove non hai mai visto nè conosciuto il tuo compagno,dove il limite di brevetto dovrebbe essere una "garanzia"dei limiti del sub ma non lo è,ecc,ecc,ma ogni discorso è soggetto a 2 condizioni:
1)le intenzioni sono buone ma vanno messe in pratica.
2)tutto è relativo e soggettivo.
Per un individuo il sistema di coppia significa stare incollato; per un altro è controllare che non ci si perda di vista e valutare le distanze a seconda delle condizioni del momento.
C'è poi anche un terzo punto ,una postilla al punto uno:puntare il dito accusatorio non serve a nulla,semmai dobbiamo imparare dagli errori,dai nostri e da quelli altrui,perchè proprio quando professiamo tanta accortezza dovremmo renderci conto ,con un pò d'introspettiva,di quante lacune abbiamo,di quanto tempo in immersione ,passiamo "assenti"verso gli altri membri perchè presi dall'ammirazione di quel che vediamo.Chi è senza peccato .....lanci la prima boa segnasub!

gavriol ha detto...

Luce, non ho letto l'articolo da te citato e quindi non posso prendere posizione.
Vittò le mie domande ironiche erano poste solamente per fare riflettere sulle nostre mancanze, e dico nostre sia ben inteso,a secco siamo tutti,bravi ma poi quando si và in acqua (ognuno per se e dio per tutti),proprio per questo ho chiesto se l'italiano è portato per il sistema di coppia i tedeschi o gli inglesi hanno un sistema di coppia perfetto,perchè noi non riusciamo ad averlo pur avendo insegnato a tutti ad andare sott'acqua???
Sarà genetica?
Sarà egocentrismo?
Sarà la cultura latina?
Sarà la presunzione?
Secondo me è la mancanza di umiltà!
SALUTONI

Ale (ì Luce) ha detto...

secondo me invece è l'innato senso del non rispetto delle regole!!! noi Italiani ci stiamo sempre più abituando ad infrangere le tante (troppe) regole e discipline o leggi o doveri (chiamateli come vi pare) che abbiamo!!!
mi hanno raccontato che un sub Americano in vacanza alle Maldive ha esposto denuncia verso la guida del diving, quando questo poveretto, credendo di fare un piacere, ha portato il gruppo un pò oltre il limite del brevetto!!!
meditate gente ...meditate!!!

gavriol ha detto...

Luce la cosa non è da prendere alla leggera,quante guide portano OWD a 30 metri,quando va tutto bene,bene,ma quando qualcuno si schiaccia un dito sono ca..i!
Se ci sono delle regole vanno rispettate!!! sia da parte della guida sia da parte del diver.
La subacquea pionieristica lasciamola fare agli atleti che si prendono onori e rischi del loro mestiere.
Come dicono giustamente tutti i manuali di immersione andiamo in acqua per divertirci non per dimostrare qualcosa (a noi stessi o agli altri),se qualcuno ha velleità pionieristiche deve fare i conti con tutti i rischi legati alla scoperta di nuove frontiere.
Logicamente l'imponderabile può capitare in tutte le attività umane ma il rispetto delle regole limita per quanto possibile la percentuale di incidente,che per fortuna nella subacquea è bassa.
La guida del tuo esempio ha sbagliato anche se in buona fede ma ha sbagliato,poi bisogna vedere se ha portato il gruppo oltre il limite per recuperare il coglione profondista ma questa è un'altra storia....
SALUTONI

Anonimo ha detto...

Il problema e' solo uno, ed e' che ci sentiamo dei super men.
Quando poi si vedra' la pota al lupo,
(come si dice da noi)allora ci sara' una revisione dei nostri comportamenti sub.
Per il mio pensiero ,dovremmo tornare tutti alle origini,quindi:
Manuali dal n° 1 nel mio caso OPEN
sino all'ultimo preso.
Se tutti rispettassimo gli insegnamenti che i nostri struttori
ci hanno dato non ci sarebbe nessun tipo di problema.

Anonimo ha detto...

Mhhhh .....
un'altro post chilometrico ??
ma no .... solo un buon inizio settimana a tutti i subnormali.

Ciao a tutti
Miky

L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...