giovedì, dicembre 21, 2006

Un po’ di Apnea

L'apnea è stata la prima forma d'immersione praticata dall'uomo e rappresenta ancor oggi il modo più istintivo di andare sott'acqua. L'apnea pura, con il suo profondismo (cioè immergersi negli abissi con le proprie forze), presenta aspetti per certi versi straordinari: la riscoperta della propria acquaticità va di pari passo con la conoscenza di sé stessi e dei propri limiti psicofisici. La possibilità di immergersi in apnea si fonda sull'adattamento fisiologico chiamato "riflesso d'immersione" che accomuna tutti i mammiferi, dal delfino al bradipo, dalla foca al cane, anche se in gradi diversi. Il riflesso d'immersione è sorprendentemente sviluppato nell'uomo, sebbene non sia un animale prevalentemente acquatico. In condizioni normali gli esseri umani non possono immagazzinare molto ossigeno nel corpo, una persona senza allenamento non può sostenere volontariamente l'apnea per più di uno o due minuti. La ragione di ciò è che il ritmo della respirazione e il volume di ogni respiro sono strettamente regolati per mantenere valori costanti di tensione della anidride carbonica (CO2) e di pH del sangue. In apnea, la CO2 non viene rimossa attraverso i polmoni e si accumula nel sangue, la conseguente crescita di tensione della CO2 e il crollo del pH risultano nella stimolazione dei centri respiratori del cervello, che non possono essere sopraffatti volontariamente, comunque, la tolleranza all'apnea può essere esercitata, infatti i migliori apneisti, con l'allenamento possono arrivare a trattenere il respiro sott'acqua per più di otto minuti.
Molte persone hanno scoperto autonomamente che l'iperventilazione volontaria, eseguita prima di iniziare un'apnea volontaria, permette di trattenere il respiro più a lungo, alcune di esse attribuiscono scorrettamente questo effetto ad un incremento di ossigeno nel sangue, non realizzando che si tratta invece di una diminuzione del tasso di CO2 nel sangue e nei polmoni, difatti il sangue che lascia i polmoni è in normalità completamente saturato di ossigeno, quindi l'iperventilazione non può aumentare la quantità di ossigeno disponibile, invece abbassare la concentrazione di CO2 aumenta il tempo che passa prima che i centri respiratori vengano stimolati, come descritto in precedenza.
Questo errore ha portato alcuni ad usarla come mezzo per aumentare il tempo di immersione, senza realizzare che c'è il pericolo che il corpo possa esaurire l'ossigeno mentre è sott'acqua, prima di sentire il bisogno di respirare, perdendo quindi improvvisamente conoscenza come risultato. Se una persona perde coscienza sott'acqua, ci sono considerevoli probabilità di morte per annegamento.

Le origini delle esplorazione dei fondali marini, effettuate con la tecnica dell'apnea per vari scopi, si perdono nella notte dei tempi e coinvolgono la cultura di molti paesi. I primi apneisti si spingevano sott'acqua per raccogliere conchiglie, oggetti preziosi o utili quali il corallo, le perle o le spugne, per molti anni l'apnea rimase inconsapevole di sé stessa e delle proprie potenzialità, fino a che a metà novecento esplose una vera e propria "corsa alla profondità" che vide protagonisti autentici pionieri.

L'uomo che detiene lo scettro di Re dell'apnea profonda, colui che è riuscito ad ottenere lo straordinario primato di aver sondato gli abissi grazie alla sua sola forza di volontà e contro i pareri dei geni della scienza ufficiale del tempo, i quali sentenziavano che oltre certi limiti lo scoppio della gabbia toracica era assicurato; quest’uomo, si chiama Enzo Maiorca ed è ormai una leggenda vivente, soprannominato uomo-pesce è nato il 21 giugno del 1931 a Siracusa, sposato con Maria e padre di due figlie, entrambe celebri nel mondo per una bella serie di record mondiali d'immersione in apnea. Per la sua esaltante attività sportiva Maiorca ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, oltre alla famiglia e allo sport, Maiorca ama la campagna, gli animali e la lettura, oltre alla mitologia classica e all'archeologia fenicio-punica.
Ha scritto tre libri: "A capofitto nel Turchino", "Sotto il segno di Tanit" e "Scuola di apnea".
La vita di Maiorca è costellata di record, l’ultimo -101 mt. battuto da Mayol.

Il più noto avversario di Maiorca è il pluriprimatista mondiale di immersioni subacquee, Jacques Mayol, abitava da anni a Calone, nel comune di Capoliveri all'isola d'Elba. E' stato il primo uomo al mondo a scendere fino a 105 metri in apnea, questo record è stato ottenuto proprio nelle acque dell'Isola Elba nel 1983.
Famoso nel mondo con il soprannome di "Uomo delfino", è nato nel 1927 a Shangai. Ha girato il mondo facendo molti mestieri: pianista, attore, taglialegna, cercatore di tesori, scrittore, inviato speciale, sommozzatore, cineasta, esploratore e cavia umana per molte ricerche sulla fisiologia subacquea. Ma la sua più grande passione era per il mare. Mayol si è suicidato nella sua casa all'Isola d'Elba nel 2001 a causa di una profonda depressione di cui soffriva già da tempo.

Un altro nome noto e più recente è Umberto Pelizzari è nato il 28 agosto 1965 a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Alto m 1,89 per 84 Kg di peso, vanta una capacità polmonare di 7,9 litri. A 17 anni ha già al suo attivo 11 stagioni di nuoto a livello agonistico. Nel 1984 comincia a dedicarsi all'apnea agonistica.
Il primo record mondiale lo conquista nel 1988, quando con il tempo di 5'33'' stabilisce il primato di apnea da fermo, poi riconquista il primato mondiale battendo con il tempo di 6'03'' il precedente record di 5'50''stabilito dal francese Philippe Goasse.
Dopo essersi laureato in Scienze dell'Informazione presso l'Università degli Studi di Milano, inizia gli allenamenti in vista di un tentativo di record mondiale all'Isola d'Elba. Il 10 novembre dello stesso anno, nelle acque di Porto Azzurro, Umberto stupisce tutti ottenendo, al suo esordio in questa difficile disciplina, il nuovo record mondiale di immersione in apnea in assetto costante toccando la quota di -65 metri e battendo di 3 metri il record stabilito da Pipin Ferreras appena due mesi prima. Nell'apnea da fermo, battuto dal francese Michael Bader con il tempo di 6'40'', il 9 luglio 1991 alle Hawaii Umberto si riprende il primato mondiale con il tempo di 7'02''88 centesimi. Da allora, più di dieci altri tentativi di record nelle varie discipline dell'apnea professionistica fino al 2000 dove lo vede impegnato nella realizzazione del film OceanMen, che racconta la sua storia in parallelo con quella di Pipin.
Il 2001 è un anno magico per Pelizzari, il giorno 3 novembre nelle acque di Capri, conquista il nuovo primato mondiale di apnea in Assetto Variabile Regolamentato. In questa occasione l'atleta scende a -131 metri in 2'44", strappando il titolo a Gianluca Genoni (-126) e allungando la quota record di ben 5 metri. Umberto dedica questo ultimo record a tutti coloro che in questi 11 anni d'attività gli sono stati vicini e ... in gloria si ritira dalle competizioni.
E' inoltre impegnato come giornalista e reporter televisivo in programmi di divulgazione scientifica e sull'ambiente marino. Ha creato la scuola Apnea Academy per la diffusione, la didattica e la ricerca dell'apnea subacquea a livello mondiale. E' stato nominato dal Ministero degli Interni quale componente del corpo docenti dei corsi per sommozzatori dei Vigili del Fuoco.
Dal 2006 è anche Docente presso la Scuola Normale Superiore S.Anna di Pisa, al Master di secondo livello di Medicina Subacquea ed Iperbarica.

Infine citiamo l’ultimo apneista del momento: Gianluca Genoni, nato a Galliate (No) il 5 Luglio 1968, ora residente a Busto Arsizio. Con un altezza di 1,92 e 85 Kg. di peso, presenta una capacità polmonare di oltre 9 lt. che gli permette di raggiungere 7,70 minuti di apnea da fermo. Dalle visite mediche specialistiche effettuate presso la Clinica Universitaria di Chieti (Facoltà di Medicina Subacquea) dal Prof. Ficini e Prof. Data e da quelle di carattere otorino-laringoiatrico effetttuate dal Prof. Martinez (Siracusa) si evidenziano una accentuata bradicardia (conseguenza della prolungata pratica di sport agonistico) ed una non comune pervietà delle tube di Eustachio (caratteristica indispensabile per potersi sottoporre a repentini sbalzi di pressione), qualità che predispongono l'atleta alla pratica dell'apnea profonda. Ha nuotato a livello agonistico fino all'età di 20 anni ottenendo il 5° posto ai Campionati Italiani, specialità "Rana", successivamente si dedica completamente all'apnea, conseguendo straordinari risultati tra cui immersioni in alta quota e in laghi ghiacciati.
L'obiettivo di Genoni è quello di stabilire 2 nuovi primati: nell'assetto costante e nel variabile regolamentato, specialità che richiedono maggior impegno fisico, lasciando per il prossimo futuro l'impegno per il variabile assoluto, che richiede un'assistenza ed organizzazione più complessa.

sotto l'elenco (in ordine alfabetico) dei nomi più noti
dei primatisti di apnea maschile e femminile:


Brett Le Master - Enzo Maiorca – Falco - Francisco Ferreras "Pipin" - Gianluca Genoni - Guillaume Néry - Haggi Statti - Herbert Nitsch - Jaques Mayol - Martin Stepanek - Michael Bader – Novelli - Philippe Goasse - Raimondo Bucher – Santarelli - Stefano Macula - Tom Sietas - Umberto Pelizzari "Pelo"

Andrey Mestre - Angela Bandini - Deborah Andollo - Maria e Giuliana Treleani - Martin Stepanek - Rossana e Patrizia Maiorca - Tanya Streeter - Yasemin Dalkilic

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A distanza di 10 anni dal primo dei suoi record, Gianluca Genoni, primatista mondiale di apnea profonda e Direttore didattico del settore Apnea PSS Worldwide, ha stabilito il nuovo primato in assetto variabile regolamentato (discesa con zavorra e risalita a braccia lungo il cavo): - 141 metri!

Ciao Ale
Miky

Ale (ì Luce) ha detto...

grazie della precisazione Miky, infatti ero presente alla sua conferenza all'ADI-SUB di milano, dove descrisse l'impresa.
il testo però, l'ho estrapolato dal web e probabilmente non era aggiornato!!

gavriol ha detto...

L'apnea è da considerare la madre della subacquea ma pochi la conoscono e la praticano soprattutto tra i cosidetti "bombolari"
Come dice Pelizzari con le bombole si guarda il mare,in apnea ci guardiamo dentro.E'difficilmente spiegabile la sensazione che si ha andando in apnea,solo con te stesso e nel contempo parte del mare,"ACQUA NELL'ACQUA",il ritorno dell'uomo nel grembo materno dove per 9 mesi ci siamo sviluppati proprio per questo l'apnea è un legame anche con il nostro passato.L'arte del non fare,sai perchè genoni e altri profondisti risalgono a braccia?Solamente perche si consuma meno ossigeno rispetto alla risalita in pinneggiamento,l'ottimizzazione di ogni movimento,la preparazione con tecniche yoga ,pranayama,perchè l'apnea non è solo preparazione fisica ma soprattutto mentale,tutto questo e molto altro è l'apnea.... Saluti e complimenti per l'articolo.

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi .....
posso assicurarvi che il "Pelo" ha proprio ragione ..... alterno la pratica di "bombolaro" a quella di apneista da sempre ..... sono due mondi che si complementano e si completano a vicenda ..... soprattutto se riesci a trasferire nel mondo ara alcune cose che sono proprie dell'apnea ..... passare da 5 bombole di sopra e una montagna d'acqua sopra la capocchia al tuffo col semplice mutino e un cavo davanti il viso è una sensazione splendida ......
Sono istruttore del "Gianuca Genoni apnea team" PSS e in inverno mollo un pò con i corsi ara e mi dedico di più ai corsi apnea, che devo dire un pò più lunghi e impegnativi, fisicamente parlando. Ma a fine corso mi sento ritempranto nello spirito e soprattutto nel fisico ......

Un saluto ....
Un augurio di uno splendio Natale
e un nuovo anno pieno di bolle

ahhh .... ogni tanto passate a trovarmi nel mio blog .....

Ciao
Miky

L'ISOLA-CALAFURIA.....SUBNORMALE PER SEMPRE!!!

Visto che nessuno più pubblica sul blog dei subnormali appena ho qualche media lo faccio io- Immersione da terra a Calafuria.... Dopo una ...