Dopo tre giorni di Libeccio, diamo al mare appena un giorno per calmarsi del tutto, e domenica 6 agosto 2006 decidiamo di andare a Calafuria per fare un'immersione di corso.
Colui che deve essere addestrato è un mio omonimo, Riccardo di Vada, che possiede già il brevetto Basic-Open-Water-Diver di un'altra didattica (abilitato ad immergersi max. a 12 metri accompagnato da una guida o istruttore), preso lo scorso anno in vacanza e che ha deciso di estenderlo fino all'Open-Water-Diver, così da potersi poi immergere entro i 18 metri senza dover essere accompagnato da un divemaster o da un istruttore. Di fronte non ho un SUBnormale vergine, ma un individuo che ha già fatto 4 immersioni in acque libere e con una lunga carriera di apneista alle spalle e questo mi rende la vita più facile.
Insieme a noi due è presente anche il mitico Franco, l'uomo più importante del CisanSub, senza il quale non potremmo fare assolutamente niente, il nostro uomo tuttofare, caricatore di bombole, revisionatore degli erogatori, revisionatore dei gav, grande e preciso custode della sede (direi anche estremamente pignolo), età 65 anni, pensionato ma con lo spirito di un ventenne, ma sopratutto brevettato Advanced da appena 5 anni..... il che vuol dire che ha deciso di diventare SUBnormale a 60 anni suonati.....che gran spirito!!
Arriviamo a Calafuria di primo mattino e stranamente riusciamo
subito a trovare posto per parcheggiare la macchina, il mare è calmo perché spira la tramontana, c'è il sole ed anche tutti i presupposti per fare una buona immersione.
Dopo avere montato i gruppi, faccio un veloce briefing a Riccardo e Franco e poi tutti in acqua in mezzo al canale, indossiamo le attrezzature in superficie e poi dopo l'OK ci immergiamo velocemente a 4 metri sopra l'unico tratto di sabbia che c'è all'interno del canale.
La cosa che mi colpisce immediatamente è l'estrema limpidezza dell'acqua, non me la sarei aspettata così dopo la libecciata dei giorni precedenti ed anche la totale assenza di risacca, che di solito è presente nel canale, ci sono quindi le migliori condizioni per fare gli esercizi senza dovere dondolare come se fossimo sull'altalena.
Franco con il suo inseparabile bombolone da 18 litri, perchè consuma come una Ferrari quando và a 300 all'ora, girella intorno a noi e aspetta, intanto mi fa da assistente mentre io faccio fare gli esercizi a Riccardo.
Dopo 30 minuti di massacro (togliere e rimettersi la maschera, la cintura, il gruppo e respirazione a due con unico erogatore e con FAA), decido che per oggi con gli esercizi può bastare, e incominciamo la passeggiata subacquea andando verso i 180 gradi, costeggiamo la punta sinistra del canale ed entriamo, per così dire in mare aperto, attraversiamo un pianoro sabbioso dove sono presenti alcuni spirografi e dei ciuffi di posidonia, nonchè numerose triglie che scandagliano il fondale con i loro baffi bianchi ed incontriamo gli scogli, siamo a 13 metri di profondità, questo tratto pianeggiante ci accompagna per una trentina di metri e poi arriviamo alla sommità della parete, iniziamo a scendere e accendiamo le torce per iniziare a vedere negli anfratti della parete, arrivati a 17 metri sembra di entrare in frigorifero perchè attraversiamo un termoclino molto netto e la visibilità si fà sempre più scarsa. A 18 metri dovrei fermarmi perché ho con me l'allievo di primo livello, ma siccome stà consumando veramente poco ed è estremamente tranquillo, decido di premiarlo e lo porto a 22 metri per fargli vedere il suo primo rametto di corallo, guardo sotto e vedo soltanto un muro bianco.
Quando Riccardo mi segnala 110 bar si inizia la risalita di questa bella parete, che scende fino ai 35 metri, ed arrivati sulla sommità a 13 metri vedo il tordo più grosso che io abbia mai visto a Calafuria, peccato non averci avuto la macchina fotografica, adesso è giunto il momento di tornare indietro navigando intorno ai 30 gradi per ritornare nel canale, siccome Riccardo e Franco hanno sempre aria a disposizione, e l'acqua si è fatta decisamente più calda, faccio il giro largo e li porto agli scogli bianchi che si trovano subito dopo avere girato la punta destra del canale, siamo ad una profondità di 9 metri e tra i sassi vediamo molta vita, molti saraghi e molti muggini. Riccardo mi segnala i 50 bar allora rientriamo nel canale e risaliamo fino ai 5 metri per la sosta di sicurezza che dura anche più del dovuto e dopo 80 minuti di immersione usciamo dall'acqua molto soddisfatti e nemmeno tanto infreddoliti.
Dopo un veloce debriefing, rifacciamo le nostre borse e risaliamo faticosamente sopra, vorremmo restare ancora sugli scogli di Calafuria a godersi il sole e la giornata abbastanza fresca, per essere d'Agosto, ma...... come si sa la moglie di Franco a mezzogiorno in punto butta la pasta e lui non può assolutamente farla raffreddare, facciamo comunque in tempo a prendere qualcosa da bere al bar e poi via verso il circolo a scaricare tutta l'attrezzatura.
Riccardo (CisanSub) simiricc@inwind.it