Gli oceani sono diventati ormai una discarica,dove finiscono anche sostanze tossiche, rifiuti organici rilasciati da depuratori mal/non funzionanti,e perdite di petrolio,una discarica dalle dimensioni gigantesche.
I mari chiusi come il Mediterraneo e le zone costiere sono i siti più a rischio, proprio quelle dove andiamo a fare il bagno e dove è concentrata la maggior quantità di fauna marina.
Mari ai limiti degli oceani, come il Baltico e il Mare del Nord evidenziano delle alterazioni notevoli come le maree rosse,le morie di mammiferi marini o il contenuto di metalli pesanti nei pesci.
Gli specchi d’acqua antistanti le megalopoli della Terra non stanno certo meglio,e questo dovrebbe farci riflettere su ciò che sostengono gli scienziati cioè,è vero che gli oceani hanno la capacità di neutralizzare alcuni tipi di rifiuti,ma , per questo, dobbiamo istituire delle zone apposite, tipo fondali fangosi, stabili, lontano dalle coste,a notevoli profondità dove le correnti deboli non possano disperde i materiali. Insomma, se dobbiamo scaricare, utilizziamo almeno l’intelligenza,circoscrivendo delle zone di basso valore economico e di scarso interesse naturalistico.
Molti Paesi hanno sottoscritto un accordo che impedisce di scaricare direttamente in mare sostanze tossiche ,petrolio,o scorie radioattive ,ma composti pericolosi giungono anche attraverso i fiumi ,come i fertilizzanti agricoli che concimano fin troppo bene il fitoplancton, inoltre si deve tener conto dei Paesi in via di sviluppo che non solo non erano presenti al trattato,ma spesso vengono utilizzati come mezzo da personaggi senza scrupoli per scaricare,tramite loro, a basso costo.
Insomma la sorte del mare si decide sulla terraferma e da questo punto di vista il futuro non è rassicurante dato che già attualmente non si sa più dove mettere l’immondizia.
All'inizio degli anni 90, lo zoologo britannico Tim Benton ha fatto una passeggiata lungo un miglio di spiaggia sull'isola di Ducie, una macchietta di terra 4.970 miglia ad est dell'Australia ,uno degli atolli più sperduti al mondo, qui infatti non passa mai nessuno ,è fuori dalle rotte, dai percorsi turistici o da interessi militari. L’isola abitata più vicina si trova a 600 chilometri, e la Nuova Zelanda ad oltre 4000. Qui è descritto cosa ha trovato:
268 parti non identificabili di plastica
171 bottiglia di vetro
74 bottiglie rotte
71 bottiglia di plastica
67 piccole boe
66 frammenti di boe
46 grandi boe
44 pezzi di corda
29 segmenti di tubo di plastica
25 pattini
18 vasi
14 casse
8 parti di rivestimento di rame
7 flaconi per aerosol
7 lattine
6 tubi fluorescenti
6 lampadine
4 latte jerry
3 accendisigari
2 /2 penne
2 teste di bambole
2 guanti (un coppia)
1 inalatore di asma
1 casco da operaio
1 gioco del calcio (perforato)
1 tubo di colla
1 gomma da camion
1 bottone di plastica per cappotto
1 sandalo di plastica
1 soldatino giocattolo
1 piccola bombola per gas
1 setaccio del tè
1 carne in scatola
½ aeroplano giocattolo.
Complessivamente 953 articoli , su un'isola di 2.5 miglia quadrate, un immondezzaio,nel paese meno popolato nel mondo forse il simbolo di quello che è nell’immaginario “l’isola incontaminata”.
Benton ritiene che la maggior parte di questi oggetti provengano dalle navi che scaricano l’immondizia a mare,ma bisogna domandarsi allora ,quanti rifiuti ci sono a spasso per i mari .
Spero che il post possa aiutare a capire e a difendere il mare e capire che difendendolo difendiamo il nostro futuro e noi stessi , per questo dobbiamo impegnarci sempre ,anche nei gesti semplici di tutti i giorni, e a pretenderlo anche dagli altri .Si dice che il mare è di tutti e per questo ognuno fa quello che gli pare,ma io penso ,invece, che il mare non sia di nessuno, e per questo è anche TUO e ha bisogno anche di te.
Vittorio
I mari chiusi come il Mediterraneo e le zone costiere sono i siti più a rischio, proprio quelle dove andiamo a fare il bagno e dove è concentrata la maggior quantità di fauna marina.
Mari ai limiti degli oceani, come il Baltico e il Mare del Nord evidenziano delle alterazioni notevoli come le maree rosse,le morie di mammiferi marini o il contenuto di metalli pesanti nei pesci.
Gli specchi d’acqua antistanti le megalopoli della Terra non stanno certo meglio,e questo dovrebbe farci riflettere su ciò che sostengono gli scienziati cioè,è vero che gli oceani hanno la capacità di neutralizzare alcuni tipi di rifiuti,ma , per questo, dobbiamo istituire delle zone apposite, tipo fondali fangosi, stabili, lontano dalle coste,a notevoli profondità dove le correnti deboli non possano disperde i materiali. Insomma, se dobbiamo scaricare, utilizziamo almeno l’intelligenza,circoscrivendo delle zone di basso valore economico e di scarso interesse naturalistico.
Molti Paesi hanno sottoscritto un accordo che impedisce di scaricare direttamente in mare sostanze tossiche ,petrolio,o scorie radioattive ,ma composti pericolosi giungono anche attraverso i fiumi ,come i fertilizzanti agricoli che concimano fin troppo bene il fitoplancton, inoltre si deve tener conto dei Paesi in via di sviluppo che non solo non erano presenti al trattato,ma spesso vengono utilizzati come mezzo da personaggi senza scrupoli per scaricare,tramite loro, a basso costo.
Insomma la sorte del mare si decide sulla terraferma e da questo punto di vista il futuro non è rassicurante dato che già attualmente non si sa più dove mettere l’immondizia.
All'inizio degli anni 90, lo zoologo britannico Tim Benton ha fatto una passeggiata lungo un miglio di spiaggia sull'isola di Ducie, una macchietta di terra 4.970 miglia ad est dell'Australia ,uno degli atolli più sperduti al mondo, qui infatti non passa mai nessuno ,è fuori dalle rotte, dai percorsi turistici o da interessi militari. L’isola abitata più vicina si trova a 600 chilometri, e la Nuova Zelanda ad oltre 4000. Qui è descritto cosa ha trovato:
268 parti non identificabili di plastica
171 bottiglia di vetro
74 bottiglie rotte
71 bottiglia di plastica
67 piccole boe
66 frammenti di boe
46 grandi boe
44 pezzi di corda
29 segmenti di tubo di plastica
25 pattini
18 vasi
14 casse
8 parti di rivestimento di rame
7 flaconi per aerosol
7 lattine
6 tubi fluorescenti
6 lampadine
4 latte jerry
3 accendisigari
2 /2 penne
2 teste di bambole
2 guanti (un coppia)
1 inalatore di asma
1 casco da operaio
1 gioco del calcio (perforato)
1 tubo di colla
1 gomma da camion
1 bottone di plastica per cappotto
1 sandalo di plastica
1 soldatino giocattolo
1 piccola bombola per gas
1 setaccio del tè
1 carne in scatola
½ aeroplano giocattolo.
Complessivamente 953 articoli , su un'isola di 2.5 miglia quadrate, un immondezzaio,nel paese meno popolato nel mondo forse il simbolo di quello che è nell’immaginario “l’isola incontaminata”.
Benton ritiene che la maggior parte di questi oggetti provengano dalle navi che scaricano l’immondizia a mare,ma bisogna domandarsi allora ,quanti rifiuti ci sono a spasso per i mari .
Spero che il post possa aiutare a capire e a difendere il mare e capire che difendendolo difendiamo il nostro futuro e noi stessi , per questo dobbiamo impegnarci sempre ,anche nei gesti semplici di tutti i giorni, e a pretenderlo anche dagli altri .Si dice che il mare è di tutti e per questo ognuno fa quello che gli pare,ma io penso ,invece, che il mare non sia di nessuno, e per questo è anche TUO e ha bisogno anche di te.
Vittorio
11 commenti:
Cavolo e' tanta roba,ce' da preocuparsi..
pensa allora quanti rifiuti ci saranno sott'acqua...........altro che discarica..................
Siamo proprio in un mondo di m---a
Scusate il termine, volevo dire monneza
E' proprio vero,se poi consideri che gli oceani assorbono più CO2 dell'Amazzonia e non si sa quale sia il loro livello di saturazione e che tutto questo lo abbiamo causato in 70 anni e che se la Terra fosse una palla di 2 metri di diametro l'atmosfera avrebbe uno spessore di 2 millimetri...beh,non siamo mica messi troppo bene.
E' sconvolgente.
Un esempio piccolo piccolo!
Io ricordo che 15 anni fa dopo una mareggiata si potevano trovare migliaia di conchiglie sulla spiaggia, adesso è molto più facile trovare migliaia di rifiuti di plastica o di altro tipo.
Senza andare a trovare esemplari particolari, sono oramai diversi anni che in spiaggia non si trovano più le famose conchiglie "le reginelle" delle quali facevo collezione per colore e grandezza.
Dal mare arriva di tutto per cui è molto comprensibile quello che scrivi. Nel mio piccolo odio chi butta le buste di platica in mare e le bottiglie.
Ma quando voi andate sotto, oltre alle belle cose che fotografate non vi trovate di fronte anche rifiuti?
Io non sono mai stata sott'acqua se non per fare un tuffo dal gommone..(questo è il mio massimo di immersione) ma per quanto riguarda i rifiuti spesso se ne trovano galleggianti come quelli elencati da Vittorio, in un mare che è classificato fra i più belli vicino all'Asinara. Ho pensato molto spesso al problema del mare come discarica e il tuo post mi ha colpito molto. Mi fa veramente imbestialire il fatto che un "patrimonio inestimabile" come il mare e la terra stessa non sia custodito con amore.
Personalmente, ci provo, a cominciare dalla raccolta differenziata!
Comunque continuate con le vostre belle immersioni e eruditeci con le vostre belle foto e riprese del mondo subacqueo!
Vittorio, mi sa che predichi bene e razzoli male.
Ricorda che ci sono delle prove (anche fotografiche) dei tuoi rifiuti biologici scaricati in mare.
Ps: vedi caso dell'alga assassina a genova l'estate scorsa.
:)
Già, ma in costume da bagno non potevo andare a cercare una toilette.
La prossima volta nell'attrezzatura anche WC chimico portatile.
Ho il post di Vittorio, o sbaglio? comunque sono rimasta sconcertata, non immaginavo che in quei " paradisi " ci fossero tante schifezze.... Non voglio pensare a cosa potrbbe esserci nel " nostro " di mare! E voi vi immergete in quella schifezza?!? La passione è passione..un si discute. Forse hai ragione, bisogna che ognuno pensi che le bellezze che ci stanno intorno sono anche le sue. In casa propria non si butterebbe la cenere in terra nè altro.....ciò che è comune è sempre trattato male! O sbaglio?
P.S. Per Ale (i'luce) grazie degli auguri lasciati sul blog, ricambio di cuore, Gli auguri valgono anche per tutti gli altri!!e speriamo in un 2007 migliore!
questo è veramente un tasto dolente ...... proprio un mesetto fa, portando un gruppo in giro per una secca nei dintorni di Palermo, facendo un percorso che passa per un ceppo di ancora romana ho provato una vergogna enorme per lo scempio che siamo in grado di fare: accanto un pezzo di storia .... una batteria di macchina.
Ci vorrebbero delle campagne di senzibilizzazione per i diportisti della domenica ..... almeno quì da noi, in Sicilia, è grazie a loro che assistiamo a spettacoli del genere.
Ciao
Miky
avete già detto tutto voi e io mi limiterò a confermare che bisognerebbe essere un pò più svizzeri!! ...ma in paese svizzero!! (che quando vengono da noi si adeguano benissimo!!!)
PS: grazie della visita "gattanera" torna pure quando ti va!! ...sei sempre ben accetta, ...quì siamo fra amici!!
Per fortuna sott'acqua c'è meno spazzatura che sopra,la maggior parte viene infatti ributtata a terra,chi non l'avesse ancora visto sul sito del"culatello diving"c'è un video esauriente in proposito.Nella sezione "community" cliccate il link.
DAVVERO ASSURDO!!!
ma la cosa più assurda che è capitata al signor Benton è quando ha proseguito la camminata e si è trovato davanti un satellite modello SPUTNIK completamente riempito con la spazzatura della stazione orbitante MIR, a quel punto rientrando alla base ha esclamato: << Questo posto è davvero sfigato!!!>> con il suo aplombe inglese...
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